Dramma Della Gelosia - Tutti I Particolari In Cronaca

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Federico™
view post Posted on 7/11/2007, 19:37




Oreste, un muratore romano di fede comunista, ad una festa dell’Unità conosce la bella Adelaide, una fioraia che lavora al cimitero del Verano. Tra i due scoppia subito un’ardente passione, ma il loro idillio viene spezzato all’improvviso quando Oreste le presenta il suo amico Nello, un attraente pizzaiolo toscano, che si innamora ricambiato di Adelaide, scatenando la folle gelosia di Oreste.

Diretto nel 1970, “Dramma della gelosia - Tutti i particolari in cronaca” è una delle pellicole più riuscite e divertenti nella carriera del grande regista Ettore Scola, reduce dal successo di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”. Scritto dallo stesso Scola insieme ad Age e Scarpelli, il film miscela in maniera eccellente gli elementi della commedia all’italiana con un sottofondo più amaro e nostalgico, caratteristico della maggior parte delle opere firmate dal regista. Se infatti il soggetto trattato (esplicitato anche nel titolo) si prospetta come un tipico tema da melodramma a tinte forti (il triangolo amoroso fra i protagonisti), lo stile della narrazione è al contrario leggero e brillante, con alcune sequenze a dir poco esilaranti ed uno humor nero che talvolta sconfina nel grottesco.

Già il prologo della storia è decisamente anticonvenzionale: il film si apre con l’omicidio della fioraia Adelaide (Monica Vitti) nel giorno del suo matrimonio, mentre dall’aldilà la voce della donna (come in una sorta di eco dell’analogo incipit di “Viale del tramonto”) inizia a raccontarci le sue burrascose vicende sentimentali; a partire da questo punto, la pellicola torna indietro nel tempo per ripercorrere in un lungo flashback l’appassionata love-story fra Adelaide ed Oreste (Marcello Mastroianni) e il successivo incontro con il giovane pizzaiolo Nello (Giancarlo Giannini), che causerà la rottura dei reciproci rapporti affettivi. Il senso di identificazione e di istintiva simpatia dello spettatore nei confronti dei personaggi è favorito dalla tecnica registica in base alla quale gli attori, nel corso dell’azione, si rivolgono in maniera diretta alla macchina da presa per dialogare col pubblico.

Nella prima parte, “Dramma della gelosia” sembra seguire l’iter della commedia classica, sempre sospeso fra romanticismo e tenerezza, e con diversi momenti davvero spassosi (come lo “scontro” fra Adelaide e la moglie di Oreste); nella seconda parte, invece, il tono narrativo si fa più lento e malinconico (con un’inevitabile perdita di ritmo), ma senza mai sfociare del tutto nel dramma. Assai triste il finale del film, che si offre come un’intelligente riflessione sull’irrazionalità dell’amore e dei comportamenti umani. Ottimo il cast degli interpreti, con uno stralunato Mastroianni (premiato come miglior attore al Festival di Cannes) e soprattutto una strepitosa Vitti, che con il suo talento comico dà vita ad uno dei suoi personaggi più incantevoli e memorabili; da antologia le varie scene in cui la protagonista viene ricoverata in ospedale. Un autentico gioiellino del cinema italiano degli Anni ’70.
 
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