[Topic Ufficiale] MotoGp

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Federico™
view post Posted on 16/3/2008, 14:02




La MotoGP è guarita: Confronti e preoccupazioni di un inverno, spazzati dalla qualità dei nuovi entrati


Ci siamo trovati molte volte, noi popolo del Motomondiale, a discutere sulle sorti del nostro campionato. A confessarci, persino, un timore legittimo: quello che la Superbike possa diventare a breve un competitor, grande e bello come non lo è mai stato. Le case hanno fatto il possibile per farci sapere che aumenteranno il loro impegno nelle derivate di serie, con l'arrivo di Bmw, Aprilia e Ktm. Il parco partenti in Superbike è numericamente più ricco. Per il resto si tratta solo di capire con oculatezza cosa si sta guardando. Le Gp sono moto tecnologicamente molto più evolute, più performanti, e richiedono una precisione di guida iperbolica. Le derivate sono più semplici, si muovono di più, girano più piano, si soprassano molto, ma il livello tecnico e qualitativo generale resta inevitabilmente più basso.

A fronte di una crisi economica denunciata più spesso dai team della MotoGp che fanno fatica a trovare chi finanzi i loro sforzi, ci pareva che fosse necessario qualcosa di drastico. Perchè la griglia di partenza della MotoGp con 18 soli piloti è striminzita.

Ci pareva, appunto, e ci pare ora molto meno.

E' bastata una gara per annullare i dubbi, per rimetterli a dormire un'altro po'. Una gara, quella del Qatar, che ci ha ricordato con violenza che tutti quei campioni del mondo in pista tra vecchi (si per dire) e giovani (molti) sanno ancora fare la differenza. Non tanto sulla Superbike, poichè riteniamo che il paragone sia irrispettoso e ingiusto nei confronti di una serie che resta comunque intelligente e ultraspettacolare. La Gp del Qatar piuttosto ha fatto la differenza su se stessa, sulla stagione 2007.

In fin dei conti non c'è stato nessun motivo per rimpiangere i Checa, i Barros, tutti quei vecchi campioni che negli ultimi due/tre anni, hanno smesso o sono migrati altrove. L'occasione di un rilancio è arrivata con i Lorenzo, i Dovizioso, i Toseland, con un ricambio che nel 2007 semplicemente non si poteva attuare, lasciando che uno straordinario Stoner da una parte ed un Rossi in difficoltà dall'altra, togliessero semplicemente del sale e del pepe a gare che si consumavano senza duelli, se non rari.

L'abbassamento di età è stato naturale e vincente, le regole hanno richiesto una stagione di adattamento. Ma in Qatar il gruppo, per quanto esiguo, ha funzionato. Saranno anche soltanto diciotto, ma per una gara così ad ogni Gp, vinca chi vinca, metteremmo la firma adesso. Con buona pace di confronti inutili e preoccupazioni invernali.


 
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Federico™
view post Posted on 17/3/2008, 19:12




Stoner e Rossi insieme per la sicurezza

E' una buonissima occasione per condividere qualcosa che sta molto a cuore a tutti: la sicurezza, che significa poi anche la vita stessa del motociclismo.

Dal prossimo Gran Premio Valentino Rossi e Casey Stoner lavoreranno insieme come membri della Safety Commission, che ha il compito di identificare, analizzare e risolvere tutti i problemi connnessi con il rischio d'incidente.

La Safety Commission infatti si allarga ad un membro rappresentante per ogni team iscritto alla MotoGp e Stoner raggiungerà Rossi e Capirossi in qualità di rappresentante della Ducati.

La Commissione, che si riunsice dopo le prove del venerdì ad ogni Gran Premio è nata in seguito all'incidente che vide la scomparsa di Daijiro Kato nel 2003. Con il ritiro di Kenny Robert jr e di Sete Gibernau, il lavoro dei piloti è rimasto delegato soltanto a Valentino Rossi e Loris Capirossi. Due soli uomini, quattro soli occhi, sono stati ritenuti dagli stessi Rossi e Capirossi insieme a Ezpeleta troppo pochi per individuare ogni problema.

Così l'invito è stato esteso a tutti i team e da Jerez i lavori procederanno nella nuova configurazione.

E pensare che proprio la Commissione Sicurezza era stata una delle occasioni di attrito tra Rossi e Stoner nel corso del passato inverno, quando l'australiano disse che non frequentava le riunioni della Commissione perchè con Rossi non c'era più dialogo.

Ora il dialogo è ripreso, in pista e, ne siamo certi, migliorerà negli incontri del venerdì perchè sono quelli in cui si discute della vita e delle necessità a cui far fronte per ridurre i pericoli di uno sport che nasce pericoloso.

Qualcosa di simile alla Safety Commission era stato realizzato nei primi anni '90 su iniziativa di Loris Reggiani che aveva fondato un'associazione piloti che somigliava nelle sue funzioni ad un sindacato di tutela. Tra i diritti del pilota cìera anche quella ricerca della sicurezza che oggi è diventata un dovere istituzionalizzato.
 
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Federico™
view post Posted on 17/3/2008, 19:34




Lorenzo e Pedrosa, odio inevitabile

E' paradossale, ma se la sua stagione si raddrizzerà alla svelta in fin dei conti non sarà stato un male per Valentino Rossi rimanere fuori dalla bega che riguarda i suoi fortissimi giovani avversari. Pedrosa e Lorenzo su tutti. Non si amano neanche un po', rischiano di divedersi un palcoscenico troppo stretto per essere in due e di derivare in una rivalità dai toni fortissimi. La stampa spagnola specializzata ci mette del suo. Il settimanale Solomoto (www.solomoto.es) ha appena pubblicato una copertina forte, molto forte, nei toni e nella foto, parlando di "odio inevitabile".

A monte c'è una mancata stretta di mano tra Lorenzo e Pedrosa al termine della corsa in Qatar. Lorenzo non ha gradito e lo ha fatto sapere intervenendo alla conferenza stampa di presentazione di un videogame: "Ognuno è responsabile di ciò che dice e di ciò che fa - ha detto Lorenzo - ma io al posto di Pedrosa sarei andato a complimentarmi con un ventenne che al debutto arriva secondo".

Ha una pretesa Lorenzo che non sappiamo dire se sia legittima. Anzi, lo sarebbe nel mondo della favole, molto più che nel mondo delle corse moderne dove la perfezione tecnica è richiesta, dove una mancata stretta di mano può essere un investimento per la gara successiva.

Lorenzo si limita a questo in pubblico, ma sappiamo da anni, se non altro per frequentazione, che i due non si prendono e che l'arrivo dell'"Hispanico" in MotoGp avrebbe conclamato le difficoltà relazionali tra gli avversari connazionali.

E' più furbo, o più sincero, nei confronti di Rossi: "E' il migliore nella storia del motociclismo - dice Lorenzo del suo compagno di marca - lo dico col cuore e non capisco quelli che lo danno per sepolto dopo che è riuscito ad arrivare quinto con una gomma che non funzionava".

Cerca in Rossi un alleato? Ce l'ha già? Oppure le alleanze non esistono? Da Rossi e da Pedrosa nessuna replica. Si defilano, danno la precedenza ai loro problemi tecnici e sono comunque due piloti che non amano prestare il fianco alle polemiche a freddo.

In compenso gli atteggiamenti di Lorenzo non piacciono a Casey Stoner che, come riporta il sito www.gpone.com , è stato franco e diretto nel valutare, commentare e mettere a tacere un autorevole rumor del paddock che gli era stato riportato: " sapevo da una fonte autorevole che Lorenzo andava in giro a dire che mi avrebbe fregato perchè si era preso la pole", avrebbe detto Stoner in una presentazione Bridgestone a Jerez . " In MotoGp però - conclude il campione del mondo - non puoi mai essere sicuro di quello che si riesce a tirare fuori in gara. Mostrare la strada a Lorenzo e poi andare via è stato grande per me e per la Ducati".

Sulla dichiarazione di Stoner c'è il beneficio del dubbio, ma se così davvero fosse, Lorenzo a Jerez si ritrova perlomeno tra due fuochi. Senza contare Rossi che punta alla ripresa su una pista più ortodossa, senza contare Dovizioso ecc. ecc.


 
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Federico™
view post Posted on 17/3/2008, 20:49




Capirossi grida il suo allarme pro MotoGP

Loris Capirossi lo fa sapere da tempo, ma ora torna alla carica. E' contrario agli aiuti dell'elettronica in MotoGP e suggerisce nel "congelamento" dello sviluppo, la sua ricetta per fermare quella che secondo lui sta diventando una preoccupante deriva dello spettacolo.

"Entro cinque anni, di questo passo la MotoGP non sarà più divertente per niente".

Il pensiero di Capirossi è tornato a farsi sentire con Carmelo Ezpeleta, chairman di Dorna, la società che gestisce i diritti del motomondiale, che ha voluto fare con i piloti un giro d'opinione sui correttivi e le migliorie da apportare al mondiale dei prototipi.

Capirossi ha detto "Abbiamo parlato molto degli aiuti, della tecnologia che senza dubbio rende le nostr moto più sicure, ma credo anche che vada considerata quella sofferenza di spettacolo che è inarrestabile e preoccupante. Non derapiamo più - aggiunge Capirossi - e credo che si possa solo peggiorare. La MotoGP è il top del motociclismo mondiale , è la categoria in cui i piloti dovrebbero essere messi in condizione di far vedere le loro abilità e il loro coraggio. Se non congeliamo ora lo sviluppo dell'elettronica poi sarà troppo tardi. E il peggio accadrà entro cinque anni".

Ora si tratta di capire se Ezpeleta deciderà di recepire il messaggio di Capirossi e in che misura. Se portarlo al tavolo della Federazione Internazionale che ha già in programma una discussione sull'evoluzione dell'elettronica. Il fatto che la sicurezza sia aumentata potrebbe bastare a fermare il discorso sul nascere, anche se è indubbio che la guida spericolata delle vecchie 500 o delle MotoGP dell'era 1000 cc fosse più spettacolare da vedere oltre a richiedere tempi di adattamento più lunghi e sensibilità più sviluppate.

Per i piloti della nuova generazione l'elettronica non è un problema, ma la filosofiia dell'imolese trova proseliti sia tra i veterani sia a livello istituzionale.
 
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Federico™
view post Posted on 18/3/2008, 19:07




Schwantz sogna un team con Valentino

Dici Schwantz e subito evochi un mito del motociclismo. Pensi a quel numero 34 che ha fatto emozionare e saltare in piedi sul divano, intere generazioni di fans del motomondiale. Poi dici Rossi e vieni travolto da un altro carico di adrenalina importante. Quel numero 46 che ha traghettato la recente storia del motociclismo dalle storiche 500cc alle moderne MotoGP 800cc.

Due miti, due professionisti della guida al limite, delle pieghe estreme e del gas spalancato, che appartengono ad epoche diverse, ma sono affini per talento e passione. Così, quando senti che Vale e Kevin potrebbero avere un futuro insieme in MotoGP e che qualcuno ci sta pensando per davvero, resti a bocca aperta e sogni che possa succere veramente.

Fantascienza? Forse. Ma Schwantz un pochino ci crede davvero, se arriva a dire che se Rossi dovesse avere un altro brutto anno con la Yamaha, vorrebbe farne la bandiera di un nuovo team Suzuki. Lo dice in modo chiaro e diretto lo stesso Kevin, intervenendo sul proprio forum (kevin-schwantz.com) in risposta ad alcuni lettori che gli chiedevano chiarimenti sulla possibilità di un suo ritorno nel mondiale delle moto.

E' da un po' di tempo che il mitico campione del mondo della 500, ha per la testa di entrare in MotoGP con un suo team. Schwantz non ha mai smesso di seguire da vicino il motomondiale, ma non ha mai trovato l'occasione giusta per tentare il grande rientro in veste di Direttore Sportivo.

Jorge "Aspar" Martinez che gestisce un dream team nelle classi 125 e 250 ha in mente , come Schwantz, di fare il grande salto. E unendo le loro forze, oltre a mettere di mezzo il buon rapporto che Schwantz ha con la Suzuki ( Kevin ne è la bandiera e gestisce negli Stati Uniti una scuola di Guida in pista, sponsorizzata proprio dal marchio giapponese ), la cosa si potrebbe fare.

L'obiettivo di Kevin Schwantz, secondo le sue parole sul forum: "sarebbe quello di fare un dream team tutto americano con Schwantz a coordinare e Colin Edwards e Ben Spies come piloti". Progetto ambizioso che avrà una sorta di prologo nelle due gare americane di quest'anno (Indianapolis e laguna Seca) dove Spies, campione del mondo della AMA la superbike americana, correrà come Wild Card Suzuki.

Un lettore del forum rilancia e chiede a Schwantz se per caso sia interessato anche a Rossi, e Kevin risponde deciso: "Certo, dobbiamo fare un team e abbiamo bisogno di piloti. Se l'anno in Yamaha non dovesse andare bene un'altra volta e Rossi fosse disponibile a parlarne, sarebbe ovviamente un pilota che mi farebbe gola".

Per ora non è che fantascienza, appunto, ma conoscendo Valentino e la stima reciproca che lo unisce a Schwantz, la strada potrebbe anche non essere così impossibile da percorrere.

 
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Federico™
view post Posted on 18/3/2008, 19:45




Rossi lavora con Bridgestone per la qualifica

Che Michelin reagisse in maniera brutale alle critiche del 2007, alla migrazione di Rossi in Bridgestone, non era e non si è rivelato un mistero per nessuno.

Rossi non si pente, affatto. E' troppo presto per giudicare la mossa e comunque è difficile discutere una scelta così drastica da parte di un pilota così titolato.

Se la gomma da gara va bene ( a patto di metterla d'accordo con la Yamaha M1, Qatar docet), è evidente che sulla gomma da tempo la Michelin è molto più avanti. Dopo le dichiarazioni di stima da parte dei vertici Bridgestone, sembra che l'intenzione di sviluppare congiuntamente con Rossi una copertura anteriore da tempo che risolva i problemi in qualifica, sia ormai una realtà. Tanto che Rossi ne parla senza problemi.

"La Bridgestone - dice Valentino - aveva già la lo scorso anno la qualifica anteriore, ma non riuscivano a farla funzionare meglio della gomma da gara".

E poi aggiunge: "Insisto e spingo molto perchè il nostro lavoro con Bridgestone porti ad una buona anteriore da tempo, perchè è certamente un bel vantaggio. Non so quando sarà pronta, ma ci teniamo molto".

Il che significa che difficilmente sarà pronta per Jerez, magari invece lo sarà ora dell' Estoril. Perdere tempo non è utile, non ora, non per Stoner (che però in gara vince lo stesso) non per Rossi.
 
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Federico™
view post Posted on 18/3/2008, 20:31




Dalla Malesia, l'ultima follia Mondiale: "Anche noi vogliamo la notturna"

Alla fine della fiera avevano ragione quelli del Qatar. Nascondere il non-pubblico nel buio di una gara affascinante perchè illuminata dalle fotoelettriche ha dato senso ad un Gran Premio nato senza gusto, senza tradizione.

E ci si sono gasati tutti. Il bacino televisivo che conta è quello europeo. In Italia (su Italia1) la gara del Qatar non ha superato il 30% di share, coinvolgendo poco meno di sette milioni di spettatori. Non fosse che il risultato diventa strategico per una rete che in prima serata non fa quegli ascolti, gli spettatori della MotoGp sono stati più o meno gli stessi di una gara in orario tradizionale.

I malesi sono impazziti. La loro gara, per il fuso orario, si corre che in Europa è mattina e con la possibilità di una versione notturna consentirebbe di guadagnare quello che in Europa è il pomeriggio.

Così glio organizzatori hanno ufficialmente avviato una trattativa con la Musco Lighting, società basata nello stato americano dell'Iowa che ha allestito l'impianto del Qatar, per portare alla realizzazione di qualcosa di analogo anche a Sepang.

"Tutto ciò che è ad Est del Qatar - ha detto Jeff Rogers vicepresidente della Musco - ha interesse a guadagnare il pomeriggio europeo".

L'obiettivo dell'organizzatore malese è quello di portare in notturna non solo il motomondiale, ma anche la F1.

La follia è di carattere climatico. Praticamente in ogni stagione il rischio di acquazzoni devastanti in Malesia è straordinariamente più alto di quanto non lo sia in Qatar dove la pioggia è invece una vera rarità.

Temporali quotidiani se ne sono visti tantissimi a Sepang, tanto che è l'unico posto al mondo dove, a causa dell'acqua, sono state annullate le qualifiche.

La pioggia di notte renderebbe impossibile la partenza di una gara illuminata dall'uomo, perchè l'acqua sulla pista riflette la luce delle lampade in maniera abbagliante negli occhi dei piloti. Vale la pena di spendere venti milioni di euro per una gara corstantemente a rischio?

 
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Federico™
view post Posted on 21/3/2008, 11:01




Lorenzo: Rossi è sempre il riferimento

Jorge Lorenzo in Spagna è già un idolo. Sarà che è istrionico, sarà che in Qatar è arrivato davanti a Daniel Pedrosa, il risultato è che ha già spaccato il tifo. Lorenzo è il compagno di team di Rossi, con gomme diverse, ha fatto meglio di Rossi all'esordio 2008 eppure non fa cheprodigarsi in complimenti, pur ammettendo l'esistenza di un rapporto che è solo minimale.

Lo fa in una lunga intervista rilasciata a Jose Maroto inviato di Motociclismo ( www.motociclismo.es ). "La verità-dice Lorenzo - è che non abbiamo molto tempo per parlare io e Valentino. Però abbiamo un rapporto cordiale, ci salutiamo e ci sorridiamo sempre. Non è affatto una relazione cattiva o tesa. Come potrebbe esserlo se quasi non ci conosciamo?".

Ma come è davvero il rapporto tra le due parti del team di qua e di là del muro? "Tutti intendono battere Valentino, tanto per cominciare perché è il migliore, anche se negli ultimi due anni non ha vinto titoli. Per tutti nel paddock è il migliore e questo è il motivo per cui per noi è importante batterlo. Ogni box ha questa motivazione e così anche il nostro".

Passando ad un altro pilota - chiede ancora Motociclismo -, passando cioè a Stoner, credi che per te sia possibile batterlo? "Bisogna crederci fino in fondo che lo puoi battere. Nel mio caso più me lo metto in mente e più diventa facile farlo".

Due giorni fa hai criticato Pedrosa perchè non ti ha fatto i complimenti. "Ognuno fa quello che crede. Continuo a pensarla come due giorni fa. Non mi piace la polemica, ma se una cosa non mi sembra giusta lo dico. Non mi è piaciuto che non mi abbia sretto la mano. Io lo avrei fatto, ma non sono Daniel Pedrosa".

E se a Jerez dovesse vincere lui? "Sicuramente gli farei i complimenti. Non so se li accetterebbe, ma io ci andrei. Son fatto così, nel bene e nel male"

C'è chi dice che queste moto con l'elettronica abbiano perso parte del loro senso e che non serve essere piloti molto tecnici. Che ne pensi? "Non lo so. Sono dell'opinione che quanto meno accampi scuse tanto più avanzi nella vita".

L'ultimo pilota in ordine di tempo ad aver lanciato un allarme elettronica è Loris Capirossi. Ma è proprio a lui che si rivolge Lorenzo? A Rossi forse? O a tutti e a nessuno?
 
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Federico™
view post Posted on 21/3/2008, 19:44




Schumi debutta in una gara di moto

Era nell'aria ed è successo. Il sette volte campione del mondo di Formula Uno ha debuttato nella sua prima gara motociclistica.

Dopo i test in sella alla Ducati di Casey Stoner, Michael Schumacher non ha resistito al richiamo del suo DNA ultra-competitivo e ha deciso di fare sul serio: si è infilato nuovamente tuta e casco, e via con il ginocchio a terra, lanciato tra i cordoli di una pista.

Il tedesco non ha scelto un kartodromo o un impianto semplice, ma si presentato sulla griglia di partenza del circuito di Pannoniaring, uno dei tracciati più tecnici ed insidiosi che ci siano. Una pista di oltre quattro chilomitri, ben conosciuta dal pilota tedesco, che la frequenta ormai da tempo per allenarsi in sella alle due ruote.

Quasi fosse una cosa normale e scontata, Michael ha concluso la gara sul terzo gradino del podio, gareggiando con la sua proverbiale grinta e facendosi onore all'esordio.

Questa volta però Schumi ha scelto di cavalcare una Honda CBR 1000 RR Fireblade, ovvero il "muletto" della Superbike del campione tedesco Martin Bauer. Tanto per ribadire che anche nella scelta della moto, "Re" Michael non ha fatto la scelta più semplice. Complimenti
 
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Federico™
view post Posted on 24/3/2008, 23:10




"A Jerez per scordare il buio del Qatar"

"In Qatar non è andata come speravo, adesso andiamo a Jerez: lì ho disputato gare fantastiche". Valentino Rossi a caccia di riscatto dopo l'anonimo debutto stagionale. In Qatar, nella prima gara dell'anno, il 'dottore' non è andato oltre il quinto posto. Il Motomondiale sbarca in Europa e si appresta a vivere la seconda puntata stagionale. Sull'asfalto di Jerez si disputa domenica il Gp di Spagna. Per Rossi, che lo scorso anno ha trionfato in Andalusia, è l'occasione per prendere quota.

"In Qatar - dice il pilota della Yamaha - abbiamo comunque raccolto elementi positivi. Abbiamo visto quanto siano competitive la moto e le gomme Bridgestone, questo è molto stimolante in vista del prosieguo della stagione". A Jerez, Rossi ha lavorato con profitto il mese scorso. "Abbiamo svolto alcuni test a febbraio, mi sono divertito molto. Ora, quindi, sono ansioso di scendere in pista. E' un tracciato sul quale è splendido guidare, è tecnico e si adatta alla nostra moto". La M1 non è ancora al top, anzi. "Sappiamo che abbiamo molto da fare, soprattutto dopo il risultato del Gp del Qatar, quindi cercheremo di ricavare il massimo dalle prove libere che abbiamo a disposizione per migliorare il pacchetto". Jerez evoca ricordi positivi anche in relazione alla scorsa stagione. "Ho disputato grandi gare in passato, compresa quella che ho vinto nel 2007. Correre lì è sempre un divertimento".

Dopo la gara notturna disputata in Qatar, il primo Gp 'by night' della storia del Motomondiale, si torna alla normalità. Semaforo verde con la luce naturale, come al solito. "Sarà piacevole tornare a un calendario normale", dice Rossi, che pure sembra aver gradito l'esperimento di Losail. "Mi sono divertito a correre di sera in Qatar", dice. La Spagna, però, è un'altra cosa. "Ho sempre avuto l'impressione di correre a casa mia e, particolare fondamentale, a Jerez c'è un'atmosfera fantastica. I tifosi arrivano da tutta la Spagna, è un'enorme festa scatenata". L'ideale per dimenticare l'anonima serata senza pubblico in Qatar.
 
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Federico™
view post Posted on 24/3/2008, 23:11




Lorenzo con i piedi per terra

La prima volta a Jerez aveva 15 anni appena. Jorge Lorenzo è stato il più giovane a qualificarsi per una gara di 125, era il 2002. Poi negli anni sul tracciato andaluso ha messo in fila due vittorie in 250 (2006 e 2007) e per la prima volta ha piantato la bandiera "Lorenzo's land", il rito del conquistatore. Gara 2 davvero speciale per Jorge Lorenzo, partito a cannone in motogp ed eccitato come un bambino all'idea di ripetersi davanti al suo pubblico. "E' una sensazione strana arrivare in Spagna come pilota di motogp. Adesso che sono al top mi sento molto più sotto i riflettori".

Pole e secondo gradino del podio in Qatar, difficile ripetersi. "Non mi aspettavo tanto, ma ho intenzione di lavorare duro a Jerez. I primi test non erano andati benissimo, ma poi in febbraio ho fatto uno dei miei migliori giri di tutto l'inverno. E' un tracciato che conosco bene e soprattutto è uno di quei posti dove puoi vincere le gare lavorando bene in curva, voglio dire: avere la moto più veloce non è fondamentale".
 
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Federico™
view post Posted on 25/3/2008, 19:08




Jerez, è un altro Stoner: "Stavolta faremo bene"

JEREZ (Spagna), 25 marzo 2008 - Il Motomondiale domenica fa tappa in Europa, per il GP di Spagna a Jerez. Dopo la grande vittoria ottenuta nella gara in notturna in Qatar, Casey Stoner e la Ducati sono pronti a dare ancora battaglia. La pista andalusa però non è una delle preferite del giovane australiano. Lo scorso anno Stoner ha ottenuto il quinto posto nella gara vinta da Valentino Rossi. I test svolti a febbraio su questo tracciato hanno però dato risultati positivi.

GOMME - "Si può dire che quella di Jerez dell'anno scorso non sia stata una delle nostre gare migliori - ha detto Stoner - però i test invernali sono andati bene e con i miglioramenti che abbiamo fatto in generale rispetto alla scorsa stagione penso che potremmo essere più competitivi. È vero che il tracciato di Jerez a volte non ci ha favorito però, in fondo, abbiamo sempre ottenuto risultati discreti. Abbiamo lavorato bene anche con i tecnici della Bridgestone, provando molti tipi di gomme, quindi dovremmo essere in grado di trovare una buona soluzione per la gara".

DEBUTTANTI - In Qatar si sono messi in evidenza debuttanti quali Jorge Lorenzo (Yamaha) e Andrea Dovizioso (Honda). Per Stoner anche domenica sarà battaglia con loro: "Ci sono parecchi piloti che al momento vanno forte, compresi i debuttanti, quindi, tra loro che vorranno ripetersi e quelli che corrono in casa, saranno tutti ultramotivati. Noi dobbiamo solo cercare di fare bene il nostro lavoro e poi provare ad ottenere il miglior risultato possibile".

MELANDRI - Livio Suppo, direttore del progetto MotoGP, confida molto nel grande stato di forma di Stoner: "Lo scorso anno Jerez fu una delle gare più difficili per Casey, ma sia nei test a novembre sia in quelli a febbraio è riuscito a migliorare molto le sue prestazioni, risultando in entrambe le prove molto veloce - ha detto Suppo - il suo stato di forma è incredibile come ha ampiamente dimostrato nel primo GP in Qatar. La confidenza con moto e gomme è di sicuro molto più alta rispetto a un anno fa, quindi penso che anche a Jerez riuscirà ad essere fra i protagonisti. Ci aspettiamo anche una prestazione migliore da parte di Melandri. Il suo talento non si mette in dubbio, solo tre gare fa, nel penultimo GP del 2007 a Sepang, fece una gara strepitosa, secondo dietro a Casey: sono certo che i risultati arriveranno anche per lui".
 
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Federico™
view post Posted on 26/3/2008, 19:39




Jerez, roba da uomini duri

Addio buio del Qatar. E' stato bello, ma con la gente intorno che rompe e strilla è molto meglio. Meglio correre ad Jerez, che per molti è la vera Prima di questo motomondiale. Che non significa togliere dignità e peso ai protagonisti della strepitosa gara araba, ma semplicemente rimettere il motociclismo al posto giusto. E tra tanti posti del mondo Jerez è uno di quelli giustissimi.
Non ci sono rettilinei lunghissimi, ma standard. Ci sono curve strette, curve larghe e curve da raccordare. Non ci sono chicanes che spezzano il ritmo, ci sono staccate forti. Si può dire completo? O è banale?

La Michelin ci punta tutto. Han preso paga in Qatar da Stoner dopo aver fatto sfracelli in qualifica anche coi debuttanti, tipo Lorenzo, Toseland e Dovizioso. Ma han preso paga dal solo Stoner. Han reagito i francesi. Questo lo abbiamo imparato fino ad averne le tasche rotte. E' vero. Punto. Han reagito e godono se uno soprattutto sta dietro. Che è Valentino Rossi, il vincitore di Jerez dello scorso anno. Una delle sue quattro vittorie 2007.

Rossi ha cambiato e sarebbe un peccato dimenticare che nell'elenco ufficiale delle sue ultime due stagioni Michelin c'erano 8 volte problemi di gomme nel 2006 e 8 volte problemi di gomme nel 2007. Anche facendo finta che lui abbia esagerato, anche dimezzando le magagne, restavano comunque troppe per continuare in rapporto. Non c'era altra via che passare alla Bridgestone.
Ecco, la Bridgestone. Si dice in compenso che Jerez sia una pista sulla quale le gomme Bridgestone soffrono. Solo perchè Stoner non ci vinse lo scorso anno? Beh, un po' per quello, perchè in effetti durante i test dell'inverno Stoner a Jerez ha costantemente girato forte, con ogni condizione. E' vero che Stoner è Stoner.

Ma è anche vero che Pedrosa e Lorenzo metteranno in pista della carogna personale pur di starsi l'uno davanti all'altro. Si detestano, di cuore. Se ne dicono di tutti i colori. Saranno uomini contro, ma uomini duri e veri, al di là dell'aspetto da ragazzini che si portano addosso.
Le loro gomme sono Michelin, straordinarie in qualifica. Così straordinarie da aver indotto Rossi e la Bridgestone a progettare un'anteriore da qualifica che a Stoner in compenso pare non interessare. E non c'è motivo di non credergli.

L'australiano si qualifica forte anche con un'anteriore da gara. Non ha problemi. Non ha quei problemi che ha invece Rossi, che nei giorni scorsi ha manifestato a Bridgestone l'urgenza di lavorare su una gomma da tempo. Pare che Bridgestone abbia accettato e che la gomma nuova venga pronta proprio per questa gara, al massimo per quella portoghese. Sulle capacità di Rossi di sviluppare moto e gomme non si discute. Averlo nell'arco e utilizzarlo è quasi un obbligo. Al momento è l'esatto contrario di Stoner tutto istinto. Al campione del mondo non toccategli la moto e le gomme che piacciono a lui, a Rossi invece date più tempo possibile per mettere a posto ogni dettaglio. Sono esigenze diverse per due piloti che vivono momenti diversi.

Le gomme saranno cruciali in qualifica, ma se ne parlerà meno in gara. Lo speriamo. Sarebbe strano e un po' folle rivedere la Yamaha/Bridgestone salutare la sua gomma dopo qualche giro. Sarebbe folle perchè significherebbe che tre settimane sono passate per niente, mentre gli uomini Yamaha ci avevano comunicato di aver compreso i loro problemi. Ascrivibili all'equilibrio. Ad una moto troppo sbilanciata in avanti per la nuova gomma che dopo un minimo di consumo in Qatar prese a scivolare.

Immaginiamo insomma che la gara di Jerez possa essere più dura del Qatar per i piloti alle prime armi con la MotoGP. Richiede più tecnica e più esperienza perchè distingue- molto più di Losail - la guida da 250ista da quella del pilota di MotoGP.

Il fattore umano farà molto per Pedrosa e Lorenzo. Il fattore MM (magic moment) farà molto per Stoner, il fattore miglioramento tecnico farà molto per Rossi. Come dire insomma che se dovessimo scommettere su Jerez quattro nomi lanceremmo questi. E ci verrebbe più difficile pensare a Dovizioso, Toseland e De Angelis.

Pronti a dire che ci sbagliavamo. Pronti a seguire una gara con risse ortodosse e sportellate regolamentari, con pronostico sovvertito.
 
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Federico™
view post Posted on 27/3/2008, 19:24




Dovizioso ci riprova a Jerez

Finire la gara d'esordio in Motogp davanti a Valentino Rossi è una di quelle imprese che ti riempiono di orgoglio e fiducia nel futuro. In Qatar Andrea Dovizioso piangeva come un bambino per un'emozione troppo grande, servita subito, nemmeno il tempo di adattarsi. Si sbarca a Jerez ed è già tempo di riconferme, di dimostrare che non si è trattato di un episodio isolato. La frase d'esordio serve a prendere spazio: "Jerez non è uno dei miei circuiti preferiti", messa lì come per riparasi da aspettative eccessive.

A leggerla così sembrerebbe un po' arrendevole, non fosse che la frase prosegue "con la motogp a Jerez ho fatto degli ottimi test, la moto era molto consistente e i tempi soddisfacenti. Sono certo che potremmo fare molto bene e adesso che ho fatto la mia prima gara posso dire di avere imparato diverse cose, quelle che puoi imparare soltanto una volta che ti ritrovi in pista a vedertela con gli avversari".

Insomma nervi saldi, anche perchè la concorrenza da tenere d'occhio è numerosa. Togli i soliti Rossi e Stoner. Metti in conto Pedrosa, che si è presentato con una moto oltre le attese. Aggiungi Jorge Lorenzo, il migliore degli esordienti (pole e secondo posto in Qatar). A Jerez, in 250, Dovizioso non è mai andato oltre il terzo gradino del podio (2006 e 2007), ma sul lavoro per la messa a punto ha le idee molto chiare. "Penso che di base abbiamo un buon set up ma durante le libere dobbiamo lavorare sulla gestione della frenata e cercare di essere efficaci in accelerazione ai bassi regimi. Ci sarà da divertirsi molto. Per quanto mi riguarda punto al podio".
 
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Federico™
view post Posted on 27/3/2008, 20:00




Melandri: "Non sono in fase calante"

L'espressione del suo volto è triste, ma non troppo. Marco Melandri ha capito subito che la missione Ducati sarebbe stata complicata. Eppure alla vigilia della gara di Jerez "Macio" trova un briciolo di ottimismo. "Dentro il finesettimana disastroso del Qatar ho percepito qualcosa di positivo. Da metà gara in poi la moto ha inziato ha viaggiare come volevo io e i miei tempi sul giro erano simili a quelli di chi lottava per il quarto, quinto posto. Il problema è che mi sono fissato a cambiare continuamente le cose ripartendo sempre da zero. Ora posso dire che di questa moto ho imparato più negli ultimi giri di Losail che in tutti i chilometri che ho fatto nei test invernali, è anche vero che in inserimento di curva mi sento ancora come fossi sulle uova".

Parole venate da un filo di malinconia mista a consapevolezza. "In Qatar per la prima volta in vita mia mi sono ritrovato ultimo in una corsa, non è stato un bel momento". Poi un giudizio sereno su Stoner: "Casey è velocissimo, ha una capacità di adattemnto incredibile. C'è qualcuno che dice che guida troppo al limite, in maniera pericolosa. Io non sono d'accordo perché alla fine non cade e vince, quindi ha ragione lui. Il mio problema è che ho bisogno di 'sentire' il motore per avere confidenza con la moto, Casey non ha questa esigenza quindi per lui è più facile".

Poi una risposta a chi lo giudica gia alla "frutta": "Io con la Ducati non sono mai andato forte anche se fin dai primi test ero carico per fare bene. Questo significa che non sono un pilota in fase calante visto che ero lento fin dall'inizio. Ho intenzione di migliorare prendendo anche qualche rischio perché ora mi diverto. Il giorno in cui saranno altri ad obbligarmi a 'tirare al limite' per me sarà il momento di smettere".
 
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