| In Italia è rally-boom
E' 'boom' per le corse rally. Dopo qualche anno un po' in sordina, in cui sembrava registrarsi una flessione d'interesse, si moltiplicano gare ed equipaggi e soprattutto i percorsi affrontati dalle auto sportive sulle strade 'di tutti i giorni'. "Il fatto è - spiega Popi Amati, affermato navigatore degli anni '80 - che le auto da rally, a differenza dei bolidi di Formula uno, sono più vicine all'immaginario dell'automobilista comune, più simili alle vetture di serie e, a differenza della pista, vetture e piloti si misurano su situazioni sempre diverse, spesso imprevendibili e mai ripetitive".
A riprova del rilancio di questo sport che aveva vissuto proprio negli anni '80 il momento di maggior gloria in Italia col dominio assoluto in Europa della 'Lancia', il fatto che nel solo mese di maggio sono previste una dozzina di gare di valenza nazionale e internazionale, così come accaduto anche nel mese di aprile che ha visto come ultima competizione di livello, il 32° Rally 1000 Miglia, prova del Campionato Europeo e di quello Italiano, disputato sulle strade della provincia di Brescia.
Anche in questa occasione, diverse migliaia di appassionati si sono raggruppati lungo i tracciati delle prove speciali al San Michele o a Forno d'Ono o alla base di Montichiari. Foltissimo il numero di tifosi schierati in attesa delle vetture lungo i 24 comuni interessati dalla prova e trincerati dietro 25 chilometri di nastro delimitatore e 35 chilometri di bandelle che segnalavano le zone pericolose controllate da 640 commissari di percorso e 250 uomini delle forze dell'ordine. Tutto per assistere al trionfo di Paolo Andreucci e Anna Andreussi con la Mitsubishi Evo davanti a Luca Rossetti e Matteo Chiarcossi con la Peugeot 207 e Renato Travaglia e Lorenzo Granai con la Abarth Grande Punto.
E altrettanti sono stati gli appassionati per la manifestazione collegata, quella delle Mille Miglia storica con le auto che hanno fatto epoca. E l'attesa non è minore per quelle che saranno le prossime tappe del campionato italiano: la targa Florio tra il 23 e il 25 maggio in provincia di Palermo, il Rally del Salento in provincia di Lecce ai primi di giugno e le altre 5 gare attraverso tutta la penisola fino alla conclusione in ottobre a Como. Ma numerosi tifosi sono previsti anche per le gare del Campionato europeo, con gli italiani Rossetti-Chiarcossi in testa, che si concluderanno sempre in ottobre col Rally d'Antibes in Francia.
E anche per le aziende (tutte le maggiori case automobilistiche e quelle di componenti e pneumatici sono in qualche modo interessate alle gare) l'impegno torna pressante. Ancora più che in nelle gare di Formula uno, infatti, nei Rally vengono sperimentate soluzioni tecniche che poi troveranno spazio nelle vetture di serie.
"La nostra attività - spiega per tutti Gian Paolo Galloni di Bf Goodrich che segue l'attività Rally del Gruppo Michelin 'gommando' alcuni dei principali protagonisti come Abarth, Peugeot e Subaru - serve a provare e mettere a punto prodotti specialistici da mettere a disposizione dei team ma è anche propedeutica al prodotto stradale: quello che viene sviluppato per il rally interessa, non sempre ma spesso, l'automobilista di tutti i giorni".
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