[Topic Ufficiale] Ciclismo

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Federico™
view post Posted on 21/3/2008, 19:48




Sanremo, i 15 nomi d'oro

MILANO, 20 marzo 2008 - Quindici nomi per la Classicissima. Quindici candidati al primo grande titolo stagionale. Ecco tutti i grandi favoriti della 99ª edizione della Milano-Sanremo.

Oscar FREIRE (Spagna/Rabobank) – Alla Tirreno ha vinto due tappe. Ha già trionfato nel 2004 e nel 2007 alla Sanremo. E' l'uomo da battere.

Paolo BETTINI (Italia/Quick Step) – Non è in gran forma, ma è un combattente nato e vorrà onorare la maglia di campione del mondo.

Fabian CANCELLARA (Svizzera/Csc) – Ha vinto la Tirreno dimostrandosi in gran forma. Ha già conquistato una Roubaix e può essere pericoloso in discesa dal Poggio.

Filippo POZZATO (Italia/Liquigas) – E' l'ultimo vincitore italiano. Alla Tirreno gli è mancato il successo ma ha talento per riuscire in qualsiasi impresa.

Danilo NAPOLITANO (Italia/Lampre) – Ha iniziato la Tirreno in difficoltà, ma ha chiuso con un secondo posto nello sprint di San Benedetto.

Robbie MC EWEN (Australia/Silence Lotto) – Inizio di stagione in sordina ma lui è l'uomo che c’è sempre. Ci crede e ha provato più volte gli ultimi 100 km di corsa.

Tom BOONEN (Belgio/Quick Step) - Alla Tirreno s’è nascosto, ma la sua scelta di optare per la corsa italiana al posto della Parigi-Nizza è proprio per prepararsi al meglio.

Davide REBELLIN (Italia/Gerolsteiner) – Ha vinto la Parigi-Nizza. La Sanremo è la corsa dei suoi sogni.

Riccardo RICCO' (Italia/Saunier Duval-Scott) – Dipende da come ha smaltito la caduta di Montelupone qualche giorno fa, il bacino e il gluteo destro gli fanno ancora male. Oggi scioglierà i dubbi, nel caso proverà a inventare qualcosa.

Enrico GASPAROTTO (Italia/Barloworld) – E' molto cresciuto e ha corso una grande Tirreno. Combattivo, può essere una sorpresa.

Thor HUSHOVD (Norvegia/Credit Agricole) – E' stato il dominatore degli sprint alla Parigi-Nizza.

Alessandro BALLAN (Italia/Lampre) – Martedì è caduto nell’ultima tappa della Tirreno, ma non dovrebbe essere nulla di preoccupante. L’uomo del Fiandre è pronto a colpire.

Alessandro PETACCHI (Italia/Milram) – Ha già vinto 5 corse in questa stagione e si è preparato al meglio per tentare il bis alla Sanremo.

Erik ZABEL (Germania/Milram) – Di Sanremo ne ha già vinte 4. Parte da apripista di Petacchi ma può essere la sorpresa.

Danilo DI LUCA (Italia/Lpr) – Il percorso non è per lui, ma ha una voglia di rivincita che potrebbe sollevare il mondo.
 
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Federico™
view post Posted on 22/3/2008, 11:32




Petacchi-Freire, è Sanremo

MILANO, 22 marzo 2008 – Seguite qui la diretta della 99ª Classicissima di Primavera:

ORE 11: la prima ora di corsa è volata via alla media di 45,100 km/h. Prima fuga in atto con 4 battistrada: Savini (Csf Gropu-Navigare), D'Andrea (Miche-Silver Cross), Frishkorn (Usa, Slipstream) e Belohvosciks (Let, Saunier Duval). I 4 sono in fuga dal km 23 e a Voghera dopo 60 km hanno 15'30" di vantaggio sul gruppo.

ORE 9.45: Scattata puntuale da via della Chiesa Rossa, dopo la sfilata Cittadina, la 99ª Milano-Sanremo. 199 corridori al via in rappresentanza di 25 squadre. Ha dato forfait Alberto Loddo della Tinkoff. La giornata, sotto il profilo meteorologico, è assolutamente primaverile con un cielo terso e molto sole ad illuminare la partenza. L'arrivo sul lungomare Calvino di Sanremo è previsto intorno alle 16.50. Non si anno notizie di eventuali controlli antidoping prima del via.

LA CORSA - Una salita in più, due grandi favoriti, mille motivi per non perdere nemmeno un minuto della Classicissima di Primavera. Da Milano a Sanremo, 298 chilometri, correranno le ambizioni di Oscar Freire e Alessandro Petacchi, che in caso di arrivo in volata avranno addosso gli occhi di tutti. Da Milano a Sanremo, 25 squadre di 12 Paesi e la voglia di rivincita di Danilo Di Luca, costretto a dividersi tra strada e arbitrati, scatti e avvocati. Da Milano a Sanremo, 550 metri di rettilineo in più rispetto alla tradizione e un fascino irresistibile, che rende questa corsa speciale.

PETACCHI-FREIRE – “Non so nemmeno spiegare perché questa corsa è speciale, so solo che è l’appuntamento più importante della stagione per me. Sogno di rivincere ancora, anche se il finale nuovo non mi piace da morire”. Ale-Jet, che la Sanremo l’ha vinta nel 2005 davanti a Hondo e Hushovd, lo dice chiaramente: perdere sarebbe una botta di delusione. Oscar Freire lo ha battuto 2-1 nella sfida della Tirreno-Adriatico, ma Petacchi ha già 6 vittorie stagionali contro le 2 del tricampione mondiale. Se sul lungomare Calvino il gruppo sarà ancora unito la Sanremo sarà storia loro.

AGGUERRITI – Per gli altri, tutti gli altri ad eccezione forse di McEwen, c’è da attaccare. Prima possibile. Rebellin, Di Luca, Bettini, Steegmans, Pozzato, Ballan, Visconti e compagnia, hanno la carta della salita di Le Mànie, posta a quasi 100 km dal traguardo. Un po’ troppo lontano per un attacco vero, ma perfetta per sfiancare i velocisti e alzare il ritmo della corsa. Poi ci saranno la discesa verso Finale Ligure, i “Capi”, la Cipressa e il Poggio, l’ultimo diavolo da scacciare prima della corsa verso il mare.
 
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Federico™
view post Posted on 22/3/2008, 19:28




Milano-Sanremo, vince Cancellara

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Lo aveva detto tante, tantissime volte. Lo aveva ripetuto fin quasi allo sfinimento. La vittoria della Sanremo. Un unico obiettivo, ma davvero fondamentale. Cancellara lo chiedeva a se stesso da tanto tempo. E alla fine, sul lungomare di Sanremo, Fabian Cancellara ha alzato le braccia tagliando in solitaria il traguardo.

Il capitano svizzero (ma d'origini italiane)della Csc è sempre stato in prima fila nelle fasi più importanti della corsa, rispondendo sul Poggio agli attacchi di Davide Rebellin e del belga Philippe Gilbert e andando in fuga a 2 km dalla conclusione. Al suo attacco nessuno è riuscito più a risponde. Per Lui è la terza affermazione di quest'anno, dopo l'Eroica, anche la Tirreno e la Sanremo. Un inizio anno da incorniciare.
Alle sue spalle un deluso Pippo Pozzato della Liquigas. Terzo Gilbert, quarto Rebellin.


ORDINE D'ARRIVO:


1. Fabian Cancellara (Svi/Csc) 298 km in 7h15'09''

2. Filippo Pozzato (Ita) a 2''

3. Philippe Gilbert (Bel) s.t.

4. Davide Rebellin (Ita) s.t.

5. Mirco Lorenzetto (Ita) s.t.

6. Anthony Geslin (Fra) s.t.

7. Rinaldo Nocentini (Ita) s.t.

8. Oscar Freire (Spa) s.t.

9. Thor Hushovd (Nor) s.t.

10. Kurt Asle Arvesen (Nor) s.t.
 
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Federico™
view post Posted on 25/3/2008, 10:52




Cancellara non si ferma, "Voglio Roubaix e Fiandre"

SANREMO (Imperia) , 22 marzo 2008 - "Ho vinto la Roubaix, un Mondiale a cronometro e tante altre corse. Ma arrivare a questa corsa è diverso. E’ speciale. In Italia ho parte delle mie origini, amici, bei ricordi. E la Sanremo è la corsa più importante che c’è in questo paese". Fabian Cancellara, 27 anni, è il cannibale del 2008: classifica finale alla Tirreno (con una tappa), Eroica e cronoprologo al Giro di California. "Ma non voglio fermarmi. Ho altre due corse da vincere, un’altra Roubaix (dopo quella del 2006, ndr) e il Giro delle Fiandre. Qui è andato tutto alla perfezione, sognavo di poter arrivare a braccia alzate...".

POZZATO - Chi lo ha visto alla Tirreno sapeva che lo svizzero della Csc avrebbe messo nella corsa qualcosa di speciale. E’ stato così, perché quando Fabian va così forte è difficile fermarlo. "Ma non era imbattibile, gli è andata bene perché dietro non c’è stata grande collaborazione - ha aggiunto Filippo Pozzato, secondo a 4 secondi -. Tutti aspettavano lo sprint ed è andata così, ma non mi rimprovero nulla, mi dispiace perché avevo la gamba per vincere. Prendo questo secondo posto come un bel punto di partenza per un grande Fiandre".

PETACCHI - Niente sprint per Alessandro Petacchi, che aspettava questa corsa da mesi. "E’ semplice, sono andati più forte. Sul Poggio ho capito che non c’era più niente da fare. Peccato, perché Zabel e Sabatini erano vicini e potevo fare una grande volata. Speravo che non andassero d’accordo davanti ma non c’è stato niente da fare". Meno arrabbiato Paolo Bettini, protagonista sulla Cipressa dell’azione che ha portato Savoldelli, Axelsson, Rebellin e Lovkvist ad accumulare un vantaggio di 33". "C’è stato accordo ma non è bastato. Il gruppo dietro tirava a tutta e siamo stati ripresi. Non ero certo al 100% ma sono contento di come è andata".

 
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Federico™
view post Posted on 25/3/2008, 19:03




Il treno Liquigas vola: Chicchi l'uomo da battere

RICCIONE (Rimini), 25 marzo 2008 - Non lascia, ma anzi, raddoppia. Due vittorie in quattro ore, neanche fosse a una Sei Giorni. Francesco Chicchi ha concesso il bis: dopo la volata di stamattina a Riccione, ecco la cronosquadre nel pomeriggio a Misano. La sua Liquigas ha preceduto, in neanche 12 km volati a oltre 54 di media, di 2" l’Acqua & Sapone di Garzelli e Paolini, e di 3" la Tinkoff di Mazzanti e Contrini. E così Chicchi ha anche rinvigorito il vantaggio nella classifica generale. Bel tipo, Chicchi. "E se vincesse - aggiungeva qualche malizioso "suiveur" - sarebbe bellissimo".

GLI INIZI - Eppure aveva cominciato vincendo. "La mia prima corsa, da G4, era stato un campionato regionale di gimkana. Vinto. La bici mi è sempre piaciuto di più guidarla che non spingerla. Così, finché c’era da fare acrobazie, mi sentivo fortissimo. Invece, quando c’era da convivere con la fatica, mi sentivo improvvisamente vuoto".

"HA SETTE COMPUTER" - Ma le cose sembrano cambiate. Sarà perché ha in camera Noè: "La prima volta lo scorso anno, al Brixia. E ho vinto. La seconda adesso. E ho vinto due volte. Dovreste vederlo in camera, Noè: invece del pigiama indossa un maglietta, davanti c’è l’immagine del nano Brontolo, dietro la scritta 'Brontolo, ma non mollo' ". Sarà perché si carica e scarica come tutta l’attrezzatura elettronica che si porta in camera: "Mi sembra che abbia 7 computer, e ci fa di tutto", giura Noè. Sarà perché trasforma le cene in cabaret: "Scherza, ride, racconta, fa battute, dà morale a tutta la squadra", racconta Nibali. Sarà perché in fondo in fondo è un sentimentale: "Ha voluto dedicare questa vittoria di squadra a mia figlia Angelica, nata il 4 marzo, 3 kg e 450, bellissima", spiega Vanotti. Domani 2ª tappa, da Castel San Pietro Terme a Faenza, 175,6 km, la prima parte piatta, la seconda con tre passaggi sullo strappo del Poggio, il finale con Casale e Trebbio, due salite su cui Pantani rincorreva se stesso. Chicchi rimpiangerà le acrobazie e tornerà a convivere con la fatica.
 
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Federico™
view post Posted on 25/3/2008, 19:27




La difesa impossibile di Di Luca

Che fatica andare in bicicletta, soprattutto per Danilo Di Luca, ma non sono per lui. Gli organizzatori del Tour, quelli in guerra con l'Unione Ciclistica Internazionale, che poi sono anche gli organizzatori di Parigi-Roubaix, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi, hanno deciso di lasciare a casa il vincitore della Liegi dello scorso anno e della Freccia 2005. Di Luca non potrà dunque difendere il successo conquistato un anno fa alla Doyenne, la decana delle classiche ciclistiche, la sua squadra non è stata invitata. C'è qualcosa (molto) che non va in questo ciclismo, che sembra voler scoraggiare in tutti i modi uno dei corridori più forti del mondo, nel mirino 9 mesi ormai anche del procuratore andtidoping del Coni, che lo ha deferito al Giudice Unico chiedendone due anni di squalifica per la presunta assunzionedi una flebo di soluzione fisiologica durante il Giro d'Italia vinto l'anno passato. La sentenza è attesa per il primo aprile.

Nel frattempo la stagione italiana prosegue in Romagna con una Settimana Coppi e Bartali che a questo punto avrebbe potuto avere un campo di partecipazione decisamente più ricco, con il sindacato dei corridori che invita l'Uci a non squalificare chi ha partecipato alla Parigi-Nizza, organizzata dall'Aso nonostante i suoi divieti e le sue minacce, soprattutto prosegue con sempre meno certezze. E nemmeno questo è normale. Ma si sa, in bici bisogna saper tenere duro.
 
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Federico™
view post Posted on 26/3/2008, 19:36




Axelsson stacca tutti: Nulla e nessuno lo ferma

FAENZA (Ravenna), 25 marzo 2008 - Del ciclismo gli piacciono le corse, i finali delle corse e il Giro d’Italia. Qui ne aveva due su tre: al posto del Giro, la Settimana internazionale Coppi e Bartali. Tra i 12 fuggitivi, è stato lui a fare la prima mossa: "Sono scattato a un chilometro e mezzo dall’arrivo. Dietro non hanno reagito subito. Ho tenuto duro. E ho vinto". A dirsi, la più facile cosa al mondo. Ma Niklas Axelsson ne ha passate così tante, che gli dev’essere sembrata facile anche a farsi. Prima un peccato di doping, poi due anni e mezzo di squalifica, un altro anno fermo, totale tre anni e mezzo, neanche il tempo di rientrare e la scoperta di un tumore a un testicolo, cinque cicli di chemioterapia, infine il rientro.

IL GRAN RITORNO - "Ci telefonò a metà marzo 2007 - ricorda Marco Bellini, direttore sportivo della Diquigiovanni-Androni -. Voleva correre il Trentino. Gli risposi che non era possibile, non avrebbe avuto abbastanza km nelle gambe. Mi giurò che ne aveva già fatti 4200. Non ci potevo credere: aveva ricominciato ad allenarsi sotto chemio". "La malattia ha cambiato il mio modo di vedere la vita - confida lo svedese, 36 anni a metà maggio, professionista dal 1998, quasi sempre in Italia, alla sua terza vittoria (la seconda stagionale dopo una tappa alla Tirreno-Adriatico) -. Vivo giorno per giorno ma guardo sempre avanti, mi sento più religioso anche se certo non vado in chiesa tutti i giorni, e gioco pulito. Si può, si deve".

TRIS DI PASSIONI - I compagni lo descrivono come un tipo svagato, buono, educato, un corridore rigorosissimo negli allenamenti, quasi esagerato. "Quando non potevo correre, lavoravo in una fabbrica di vernici, vicino a Göteborg. Ogni giorno facevo 35 km ad andare e 35 a tornare, in bici, con qualsiasi tempo. Poi bici anche sabato e domenica". Il ciclismo è stato il suo terzo amore: "Il primo, lo sci di fondo. Sono di Mora, dove arriva la Vasaloppet. L’ho fatta, da ragazzo, ma piano piano. Il secondo amore, la corsa. Al ciclismo sono arrivato per mio fratello". L’Italia era nel suo destino: "Prima bici, una Benotto. Prime scarpe, le Battaglin". Dell’Italia gli piacciono "il caffè, ne bevo anche una decina al giorno, meno male che non è più considerato doping, poi il cibo, dagli spaghetti alla mozzarella, poi il ciclismo, poi il Giro d’Italia, poi...". Poi bisogna fermarlo. Domani ci proveranno Garzelli, Nibali e l’asutraliano Evans, oggi battuti da Niklas in contropiede.
 
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Federico™
view post Posted on 27/3/2008, 19:16




Evans trova un varco tra le nubi

PAVULLO (Modena), 27 marzo 2008 - Primo di tappa e primo in classifica. Per forza: è il primo al mondo, nel 2007 ha vinto il Pro Tour. Tant’è che tutti lo cercano e tutti lo vogliono: è nato in Australia, abita in Svizzera, ha sposato un’italiana, corre per una squadra belga. Cadel Evans ha trionfato nella terza tappa della Settimana internazionale Coppi & Bartali, da Scandiano a Pavullo, 192 km invernali, temperatura fra 0 e 5 gradi, bollettino meteo con pioggia fine e nuvole basse, altimetria da elettrocardiogramma sotto sforzo, quattro salite di cui l’ultima - il Valico di Gaiato, un pugnale di 5 km con pendenza media a più dell’8 per cento e punte dell’11 - a 8 km dall’arrivo. Una vera, autentica, micidiale tappa appenninica: qui, 68 anni fa, Fausto Coppi nasceva al mondo vincendo la tappa e poi il suo primo Giro d’Italia.

LA CRONACA - Sette uomini in fuga, un solo sopravvissuto, Luca Celli, poi raggiunto da Leonardo Giordani. Celli, ex tennista e ex granfondista, e Giordani, ex campione del mondo dilettanti: crocifissi quando i più forti hanno attaccato il Valico. Il primo ad aggredire i tornanti è stato Vincenzo Nibali, gli ha risposto Stefano Garzelli, poi ha attaccato Evans. E i tre hanno galleggiato così, sono scollinati così, sono arrivati così. Ciascuno con il suo calendario: Evans, 31 anni compiuti il giorno di San Valentino: Garzelli, che ne farà 35 a metà maggio; e Nibali, appena 23. Ciascuno solo con se stesso: Evans, alla terza vittoria stagionale; Garzelli, al quinto secondo posto stagionale; e Nibali, al primo podio stagionale. Ciascuno con i suoi progetti: Evans, che pensa al Tour de France e all’Olimpiade di Pechino; Garzelli, che non può correre il Giro né il Tour, e che si dedicherà al Giro d’Oro e alla Vuelta Asturie; e Nibali, che si concentra sul Giro ma non esclude il Tour. Finisce con Evans che alza al cielo mazzo di fiori, piatto di ceramica, cilindro di mortadella e bottiglione di spumante: "Ho cominciato con nuoto e calcio, ho proseguito con la mountain bike, poi finalmente ciclismo. Ma il corridore a tempo pieno lo faccio solo da sei anni. E’ per questo che riesco ancora a migliorare". Domani 4ª e penultima tappa, da Rio Saliceto a Finale Emilia, 182,4 km, piatta, da velocisti. Almeno lì Garzelli non sarà condannato al secondo posto.
 
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Federico™
view post Posted on 28/3/2008, 18:49




Chicchi raddoppia

FINALE EMILIA (Mo), 28 marzo 2008 - Chicchirichì. Francesco Chicchi, detto Chicco dai compagni, detto Cicci da Petacchi, detto Speedy Gonzales dal patron Dal Lago (Liquigas), concede il bis. Seconda vittoria alla Settimana internazionale Coppi & Bartali, terza vittoria stagionale, e il bello deve ancora venire: adesso c’è il Belgio, con la Tre Giorni di La Panne, l’obiettivo è la Gand-Wevelgem, e poi, magari, chissà, anche il Giro d’Italia. Piatta come un tavolo, un pavimento, un biliardo.

LA CRONACA - Tappa piatta, da velocità, da velocisti. Anche il cielo è piatto. Da Rio Saliceto a Finale Emilia, strade piatte da lambrusco e da maratona fra due circuiti - quello iniziale e quello finale - paesani. Fuga a tre, 168 km su 182: Pagoto, il polacco Krol e l’austriaco Schorn. Gruppo tirato da Bruseghin, Gonchar e Vanotti. Ai -6 la Liquigas fa la doppia fila. In tutta questa piattaforma, c’è solo un ponte, a 1 km dall’arrivo. Gavazzi mette davanti i suoi uomini, il russo-toscano Shpilevsky e Zanotti. Lì irrompe Foerster, tedesco di Lipsia: due spallate e schieramento rivoluzionato. Fra Shpilevsky-Zanotti e Gavazzi, s’inseriscono Napolitano, Foerster e Chicchi. Napolitano parte lungo, ai -180 escono Chicchi e Gavazzi, Chicchi ha qualcosa in più di tutti e vince. Tutto immutato in classifica generale: l'australiano Cadel Evans guida sempre con 23" su Stefano Garzelli (Acqua&Sapone-Caffè Mokambo) e 1'19" su Vincenzo Nibali (Liquigas).

Chicchi: "Un anno fa, a quest’ora, ero all’ospedale. Caduto qui, nell’ultima curva. Lacerato il muscolo obliquo addominale destro. Tre mesi fermo, poi la fatica del ritorno, del recupero, del rientro. Anche un momento in cui quasi quasi avrei mollato tutto. La svolta all’ultima corsa dell’anno, la Parigi-Tours: 300 km di tensione, volatona e un magnifico secondo posto, dietro a Petacchi. Da allora ho cominciato ad avere più fiducia in me. Adesso non sono ancora l’uomo da battere, ma almeno non parto neanche battuto". Gavazzi: "La spallata di Foerster mi ha spaventato, ho toccato i freni, e addio. Ma in questo momento Chicchi è più forte: quando è partito, se n’è andato. Io, però, ci sono. Alla Settimana lombarda c’è una tappa che arriva a Costa Volpino, quasi a casa mia". Stavolta all’ospedale (di Bologna) è finito un poliziotto: in moto, è stato centrato da una macchina che usciva, in retromarcia, da un parcheggio privato.
 
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Federico™
view post Posted on 29/3/2008, 15:33




Chiappa, 4° e contento

MANCHESTER (Inghilterra), 28 marzo 2008 - Ha perso dal nuovo campione del mondo, lo scozzese Chris Hoy, e questo lo deve comunque inorgoglire. Roberto Chiappa si è rimesso in gioco a 34 anni, dopo due stagioni al buio (2003 e 2004) perché la federazione italiana non credeva più nella velocità, ed è tornato tra i migliori quattro sprinter.

VERSO PECHINO - Ieri sperava di centrare quella medaglia che, nonostante una carriera lunghissima, non era mai arrivata al Mondiale. Ma ha incontrato in semifinale Hoy e nella finalina per il bronzo il francese Mickael Bourgain. In entrambi i casi ha perso per 2-0, senza mai dare l’impressione di ripetere le volate della serata magica di giovedì, quando era apparso a tutti il velocista più forte. Chiappa è uscito tra gli applausi del pubblico di Manchester. "Ho dimostrato che ci sono ancora. Sapevo che non ero al top perché il mio obiettivo è l'Olimpiade, e in più venivo da una stagione lunghissima, cominciata nell’aprile 2007 con le gare americane per raccogliere i punti-qualificazione per Pechino - spiega Roberto, che ha 34 anni -. Però adesso faranno ancora i conti con me".

VERA CARRARA - Da sottolineare che il successo di Chris Hoy è storico. Era dal 1954, Mondiali di Colonia (Germania), con i successi del mitico Reginald Harris nei professionisti e di Cyrill Peacock tra i dilettanti, che un britannico non conquistava l’oro nella specialità regina della pista. Harris era stato uno dei grandi rivali di Antonio Maspes. E nel velodromo di Manchester, che è la sede della federazione inglese, sopra una delle curve c’è proprio la statua di Harris. Chiappa, che corre per il gruppo sportivo della Forestale, torna in pista domani per il torneo del keirin, dove ritroverà tutti gli amici-rivali della velocità. E sempre domani è il giorno di Vera Carrara, la campionessa bergamasca due volte iridata nel 2005 e 2006, che punta al tris nella corsa a punti.
 
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Federico™
view post Posted on 30/3/2008, 14:09




La Coppi & Bartali chiude in Sella

SASSUOLO (Modena), 29 marzo 2008 - Come se un pilota di F.1 si chiamasse Volante, un tuffatore Trampolino, un rugbista Mischia. Lui è Sella, Emanuele Sella, per tutti Lele. Più che Sella, Sellino: formato tascabile, anche se oggi con una vittoria station wagon. A 8 km dall’arrivo c’era il Monte Gibbio, un serpente lungo 1,9 km, dislivello 195 metri, più del 10 per cento. Poi discesa, pianura e vialone. Sellino è scattato a 1,5 km e ha resistito prima al ritorno del suo ex compagno Luca Mazzanti, poi al risucchio del gruppetto che gli ansimava alle spalle. Tappa a Sella, classifica a Cadel Evans, collezione di secondi posti (tappa e classifica) a Stefano Garzelli. La Settimana internazionale Coppi & Bartali si chiude in una festa di gente, strada, facce, mortadella e lambrusco, cicloamatori, insomma una festa di ciclismo.
Al traguardo una contagiosa allegria da ultimo giorno di scuola, e il più contento di tutti, promosso!, è proprio Sellino. "Lo feci firmare quando era ancora al secondo anno da dilettante - ricorda il suo team manager Bruno Reverberi -. M’impressionò la sua aggressività, la sua grinta, il suo spirito battagliero". Che è rimasto. "Ma gli è rimasto anche un ’fisichino’ - continua Reverberi -. E con quello bisogna fare i conti. Io glielo dico sempre: lo sai come fanno i cacciatori, sparano quando gli uccelli sono vicini, non quando si vedono con il binocolo". Stavolta Sella ha ascoltato il suo maestro. "Però ci vuole fortuna - spiega il vicentino -. Tante volte si prova e non va. Stavolta detto e fatto, quasi quasi sembra che sia stato anche facile. Sono scollinato addirittura nel terzo gruppettino alle spalle di Garzelli ed Evans, poi sono rientrato nel secondo, infine nel primo. Ci voleva". Non vinceva da una semitappa al Brixia Tour 2007. "E’ dall’inizio dell’anno che sono lì, con i primi, ma mi mancava sempre qualcosa". Adesso lo aspettano Giro d’Oro, Giro del Trentino e Giro d’Italia. "Il Giro è l’obiettivo numero 1 della stagione". Intanto rimangono gravi le condizioni del poliziotto-motociclista investito da una macchina durante la tappa di ieri. Ricoverato all’Ospedale di Modena, è in prognosi riservata.
 
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Federico™
view post Posted on 30/3/2008, 19:14




Carrara di bronzo a punti

MANCHESTER (Gb), 29 marzo 2008 - Lei non tradisce mai. In sette Mondiali della corsa a punti, dal 2002 a oggi, ha conquistato due titoli iridati (2005 e 2006), un argento (2004) e due bronzi: nel 2002 a Copenaghen e oggi a Manchester, nella penultima giornata della rassegna iridata. Vera Carrara è il simbolo della pista azzurra, la campionessa che dopo l'era dell'olimpionica Antonella Bellutti ha allargato i confini e la popolarità del ciclismo femminile.

SEMPRE A MEDAGLIA - La bergamasca di Ranica, che domenica 6 aprile festeggerà 28 anni, non correva in condizioni ottimali. Sia perché l'obiettivo del 2008 non era il Mondiale ma l'Olimpiade di Pechino, e quindi la preparazione era stata modificata di conseguenza, sia perché in questa settimana mal di gola e tosse non l'hanno mai abbandonata. Ma quando è scesa in pista, la leonessa Carrara si è trasformata. E' stata battuta dall'olandese Marianne Vos (33 punti), 20 anni, che tutti considerano il Merckx in gonnella visto che ha conquistato il Mondiale su strada, pista e ciclocross, e dalla danese Trine Schmidt (25 punti) ma sul podio ha trovato il posto.

SCATTO AI MENO 47 - La corsa a punti si disputa su 100 giri di pista, pari a 25 chilometri: ogni 10 giri, c'è un traguardo volante che assegna punti alle prime quattro atlete. Per la Carrara è stato decisivo l'attacco a metà gara, quando mancavano 47 giri alla fine: l'olandese Vos stava rientrando in gruppo dopo aver conquistato il giro, e Vera ha avuto il tempismo di capire che era il momento giusto. La sua progressione fa sempre male, e in tre tornate la bergamasca ha riacciuffato la coda del plotone, guadagnando i 20 punti che l'hanno portata al bronzo. Poi l'azzurra ha cercato di raggranellare qualche punto negli sprint che rimanevano, ma non ce l'ha fatta.

RIVALI UMANE - "Sono veramente contenta - racconta la Carrara, che corre da quando ha 7 anni e abita a Ranica -. Sapevo che questo era un test importante per Pechino e ci tenevo davvero tanto a fare risultato, questa è una bella medaglia. Bisognerà ancora rifinire qualcosa nella preparazione, ma per i Giochi sarò pronta e l’olandese Vos non mi fa paura: è molto più umana di quello che dicono". Grande felicità nel clan azzurro, e in particolare per il c.t. delle donne, il milanese Edoardo Salvoldi, che proprio sulla Carrara, quando lei correva nelle allieve e si allenava nel velodromo di Dalmine, ha costruito un gruppo vincente nel mondo.
 
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Federico™
view post Posted on 31/3/2008, 17:59




Evans si toglie il sassolino: "E io non saprei vincere?"

MILANO, 31 marzo 2008 - Questa è una storia che comincia nel giorno in cui ha rischiato di finire per sempre. "Era il 25 febbraio 1985. Avevo 8 anni e 11 giorni, stavo portando da mangiare a due cavalli di mamma Helen. Uno di loro mi sferrò un calcio in testa: restai sei giorni in coma e rischiai di morire. La cicatrice c’è ancora, la coprono i capelli". Questa è la storia di Cadel Evans, l’australiano d’Italia. L’avevamo incontrato a fine gennaio nella sua villa con piscina di Barwon Heads: 100 km da Melbourne, 20 dalla Geelong iridata del 2010. Lo ritroviamo a fine marzo già a quota 4 successi, l’ultimo sabato alla Coppi&Bartali.

RITORNELLI - Mica male per uno che ha lo zenith della stagione fissato sul Tour de France e che da una vita viene liquidato con due ritornelli: "E' un eterno piazzato", anche dopo un 2007 ad alto livello (2° al Tour, 4° alla Vuelta, 5° al Mondiale, 1° nel ProTour) e "Non dà spettacolo, non attacca". "Chi sostiene questo, di ciclismo non capisce niente — ribatte lui —. E il 2008 può essere il mio anno". Dicono pure che sia un ciclista senza ombre: alla Silence-Lotto lavora con Roberto Damiani, uno dei tecnici più apprezzati, ed è seguito dal professor Aldo Sassi (Centro Sport Mapei).

SICUREZZA - "Se me la sento di metterci la faccia dicendo che corro pulito e che da pulito voglio vincere il Tour? Certo. In passato sono stato battuto da imbroglioni. Landis, Vinokourov... So che potrà capitare ancora. Ma io non cercherò mai una scorciatoia». Negli ultimi anni qualche gradino, al Tour, l’ha sempre salito: 8° nel 2005, 4° nel 2006 prima della piazza d’onore 2007 a 23" da Contador, ora escluso con l’Astana. "Ho 31 anni e farò almeno 4-5 Tour ad alto livello. Voglio vincerne almeno uno. Al mio fianco punto molto su Cioni, Popovych e Aerts".

"ITALIANO" - Parla un buon italiano. Ex biker di alto livello (due volte argento e due bronzo ai Mondiali juniores e under 23) ha cominciato con Saeco e Mapei. Quando è in Europa vive a Stabio, nel Canton Ticino. E nel 2005 ha sposato la varesina Chiara Passerini. Per il compleanno le ha regalato un pianoforte a coda. "E’ diplomata all’accademia musicale di Crosio della Valle. Se quando suona non spalanca le finestre, i vicini non sentono e si arrabbiano...". Lui ama la sua musica, lei si è innamorata del ciclismo aiutandolo a fare dietro-moto. E nell’ottobre scorso ha partecipato alla pedalata per il "Gianetti-Day".

MONDO - Se cercate un cittadino del mondo, quello è Evans. Australia a parte, ecco i luoghi che preferisce: "San Francisco, Tasmania, Friuli". Se a luglio tutto andrà come spera, glielo richiederemo: un posto anche per Parigi e i Campi Elisi dovrà trovarlo.

 
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Federico™
view post Posted on 1/4/2008, 18:09




Caso Di Luca: udienza fissata il 16 aprile

''La colpevolezza di Danilo Di Luca? A mio avviso è pienamente dimostrata. La decisione di Gui era prevedibile, anche perché i tre periti erano stati già contattati''. Lo ha detto il procuratore antidoping, Ettore Torri, commentando il provvedimento che stabilisce la nomina di tre periti tecnici in relazione al caso di doping che coinvolge il ciclista abruzzese. ''Noi abbiamo dimostrato la colpevolezza di Di Luca - ha concluso Torri, che è più volte intervenuto durante l'arringa difensiva, suscitando la reazione stizzita dell'avvocato Cecconi - la controparte dovrà dimostrare invece la sua innocenza''.

Come si legge nel testo dell'ordinanza, "ritenuta la necessità di una perizia tecnica super partes, al fine di dirimere il caso, vengono nominati periti il prof. Vincenzo Toscano (Direttore Cattedra di Endocrinologia della II Facoltà Università La Sapienza Roma), il prof. Riccardo Lubrano (Ricercatore di Nefrologia della I Facoltà Università La Sapienza Roma) e il prof. Alfredo Pontecorvi (Ordinario di Endocrinologia dell'Università Cattolica Agostino Gemelli Roma)".

I periti, "dopo aver esaminato i risultati delle analisi di laboratorio sui campioni prelevati all'atleta Di Luca nel corso di tutta la gara del Giro d'Italia 2007 e in particolare i risultati delle analisi sui campioni n. 8 e n. 9, dovranno rispondere a 2 quesiti. Dovranno staibilre se i valori qualitativi e quantitativi relativi alla densità urinaria e al profilo degli steroidi androgeni del campione n.9 siano compatibili con l'assunzione di acqua esclusivamente per via orale, ovvero mediante il ricorso a metodi vietati dalle norme antidoping, in particolare a infusione endovenosa, reidratante o meno, e all'assunzione di sostanze vietate, che abbiano potuto alterare i profili ormonali".



Inoltre, dovranno stabilire "se la diluizione e il basso peso specifico del fluido urinario possano, per se stesse, fornire adeguata spiegazione della riscontrata variazione dei profili ormonali steroidei del campione n.9, tenuto anche conto della metodologia tecnico-analitica utilizzata nella specie in conformità agli standard della WADA". "I periti - conclude l'ordinanza - avranno 10 giorni per la presentazione di una relazione scritta, da comunicare immediatamente alle parti. Viene fissata inoltre la prosecuzione dell'udienza per il 16 aprile 2008, con inizio alle ore 10, presso l'Aula Magna del Centro di Preparazione Olimpica "Giulio Onesti" di Roma. Alle parti viene concesso il termine del 15 aprile 2008, entro le ore 17, per la presentazione di eventuali osservazioni scritte".

 
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Federico™
view post Posted on 2/4/2008, 18:24




Gavazzi sfreccia alla Lombarda

COSTA VOLPINO (Bg), 2 aprile 2008 - Mattia Gavazzi ha vinto allo sprint la seconda tappa della Settimana Lombarda, da Brignano Gera D’Adda a Dalmine per 166 chilometri. Il 24enne bresciano della Preti Mangimi-Stufe Prisma ha ottenuto il primo successo 2008 battendo Alberto Loddo (Tinkoff) - sempre al comando della classifica - e l’argentino Mauro Richeze (Csf Group).

LA CRONACA - Due i protagonisti della lunga fuga di giornata: il russo Dimitri Nicandrov (Centri Calzatura Partizan) e l’ucraino Oleksandr Kvachuk (Cinelli-Opd), partiti dopo 10 km e ripresi ai meno 13 dal traguardo. Intanto, dopo 108 km si era ritirato Ivan Quaranta (Amore&Vita-Mc Donald’s), ancora scosso dalla morte (venerdì scorso) del compagno Valentino Fois, ma costretto a fermarsi per un guaio meccanico: "Ho preso un tiombino e ho rotto la tacchetta del pedale. Non avevo le scarpe di scorta", ha detto a fine gara. Prima del previsto sprint finale, da segnalare una caduta nella seconda parte del gruppo che ha coinvolto tra gli altri Paolo Savoldelli, però senza conseguenze (Di Luca invece non ha avuto problemi). Gavazzi è stato ben lanciato dai compagni: Sacchi, Shpilevskiy e Zanotti come ultimo uomo. La sua progressione ha fatto il resto. "Non mi è entrato l’11 - ha detto Loddo - altrimenti avrei potuto vincere".

IL PERSONAGGIO - Quest’anno aveva già sfiorato tre volte il successo: 2° dietro Napolitano in una tappa del Giro della Provincia di Grosseto, 2° due volte la scorsa settimana dietro Chicchi alla Coppi&Bartali. Gavazzi - che ha dedicato il successo al nonno Renato, morto un mese fa - è anche il figlio di Pierino, che nel 1980 vinse la Sanremo. Ora Pierino è direttore sportivo dell’Amore&Vita e in un’intervista alla Gazzetta di oggi ha detto la sua sulla morte di Valentino Fois: "Per me si è suicidato". Anche il figlio Mattia, come Fois, aveva avuto problemi di droga in passato: era stato trovato due volte positivo alla cocaina e squalificato per 14 mesi, poi proprio alla Gazzetta aveva raccontato nel marzo scorso la sua rinascita, anche grazie all’aiuto di un centro di recupero. Ora di Fois Gavazzi preferisce non parlare: "Non lo conoscevo, non posso esprimere giudizi. Certo, anche io ho avuto i miei problemi ma ora sono alle spalle". Oggi ha vinto a non più di 25 chilometri da casa: l’elogio alla squadra ("Non ho fatto altro che finalizzare il loro lavoro") e la promessa neanche due minuti dopo avere tagliato il traguardo: "Domani (nella Dalmine-Dalmine, 174 km ancora pianeggianti, ndr) ci ripetiamo". Chiamatela voglia di vincere.

 
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176 replies since 27/2/2008, 19:12   1551 views
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