Nel 1969, Alan rimane imprigionato dentro il magico mondo di un gioco da tavolo ambientato nella giungla. Trent'anni dopo altri bambini si divertono con lo stesso gioco, Alan così riesce a venirne fuori, ma porta con sè anche tutti gli animali della savana...
Riproporre in un film il fascino inossidabile di un gioco da tavola, questa è l'operazione che è riuscita a "Jumanji", pellicola del 1995 con protagonista Robin Williams. Il titolo si riferisce al nome di un particolare gioco, tanto magico quanto pericoloso, che attrae come una calamita i ragazzi (per loro natura più propensi degli adulti a viaggiare sulle ali della fantasia), sconvolgendogli poi l'esistenza.
A suo tempo il film colpì soprattutto per il grande numero di effetti speciali di cui era dotato, oggigiorno è difficile rimanerne stupiti anche se in generale furono ben fatti (in generale poiché alcuni sembrano un po' "antiquati", soprattutto i ragni che compaiono verso la fine, veramente ridicoli). Quello che rimane però intatto è l'originalità e la fantasia del soggetto (ispirato all'omonimo romanzo di Chris Van Allsburg) che dà vita a un divertente e imprevedibile intreccio che pecca solo nella parte pre-conclusiva, dove diventa troppo caotico. Punto di riferimento della narrazione è il cinema di avventura, quello classico ed oramai estinto, fatto di impervie giungle e misteriose bestie feroci che però, in questo caso, si scontrano con la realtà urbana di una tranquilla cittadina americana.
Un prodotto di puro ma buon intrattenimento condito, in maniera disneyana, con buoni sentimenti e l'immancabile morale sul rapporto tra padre e figlio. Non eccelle la regia di Joe Johnston (regista di "Jurassic Park 3" e di "Hidalgo"), abbastanza priva di estro, mentre bravo è Robin Williams, unico attore capace di interpretare certi ruoli. Da segnalare nel cast una giovanissima Kirsten Dunst ancora lontana dal diventare la fidanzata dell'uomo-ragno.
Edited by Legolas91 - 2/1/2008, 20:56
