Hotel Rwanda

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Federico™
view post Posted on 17/8/2007, 17:14




Africa, stato del Ruanda, anni '90. Una brutale guerra civile è in corso, e le milizie Hutu stanno facendo a pezzi gli uomini di etnia Tutsi. In questo contesto apocalittico, il proprietario di un albergo a 4 stelle, Paul Rusesabagina, rischia la vita per mettere in salvo non solo i suoi familiari, ma anche centinaia di rifugiati, aprendo loro le porte del suo hotel...

”Mai più”, questo si era ripromesso la comunità occidentale dopo l’olocausto, purtroppo però i genocidi dalla fine della seconda guerra mondiale non si sono esauriti, ed in alcuni, come quello in Ruanda del 1994, che ha visto la morte di oltre un milione di persone, i potenti di turno si sono girati dall’altra parte. A riaprire questa ferita ancora fresca in molte coscienze è Terry George, che con il suo “Hotel Rwanda” ci riporta a quei terribili eventi, raccontandoci da vicino la storia di un grande uomo che in quei giorni accese una speranza, tal Paul Rusesabagina.

Le sue vicende ricordano da vicino quelle di un altro grande personaggio del nostro secolo, Oskar Schindler, a cui è stato da molti paragonato: infatti come lui utilizzò la sua esperienza di uomo d’affari per salvare molte persone, e come lui scese a patti con persone della sua stessa stirpe, in questo caso gli Hutu. Hutu che fecero strage dell’etnia Tutsi a colpi di macete, in una pagina violentissima della storia africana, che il regista saggiamente sceglie di riproporci edulcorandola di molti degli aspetti più efferati. Tranne difatti un paio di sequenze piuttosto forti ma necessarie (come la traversata in jeep fra i cadaveri), George si affida ai volti traumatizzati e sconvolti dei protagonisti per trasmettere l’orrore delle varie situazioni. Scelta decisamente efficace grazie alle eccellenti interpretazioni dei membri del cast, su tutti Don Cheadle e Sophie Okonedo, che per le loro prove si sono guadagnati una nomination agli Oscar. “Hotel Rwanda” però non si limita solo a fare un resoconto del genocidio, ma lancia accuse precise contro l’occidente, colpevole ben due volte: prima per aver introdotto durante il colonialismo la fantomatica distinzione fra Hutu e Tutsi fra i Ruandesi, e secondo per non essere intervenuti quando l’odio seminato è esploso.

Un film in conclusione che sa coinvolgere e colpire duro, bene equilibrato fra la denuncia ed il dramma, cinematograficamente non eccelso (la narrazione pare un po’ didascalica nella prima parte, ed a tratti convenzionale) ma che fa egregiamente il proprio lavoro, ovvero offrire una viva testimonianza su degli orrori purtroppo passati in secondo piano, da ricordare se quel “mai più” vuole diventare una realtà. Ottima la colonna sonora del nostro Andrea Guerra.
 
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Federico™
view post Posted on 14/4/2008, 18:35




Trailer in inglese:

 
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1 replies since 17/8/2007, 17:14   236 views
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