| MotoGP: Le pagelle del Qatar
Spagellare dopo una gara così è divertente, perchè l'adrenalina resta su, te la porti dietro un po', continui a lasciare che sia la pancia a guidare le dita. Una sola formalità scontata, se vogliamo che è la seguente: il 10 a Stoner, con tanto di lode.
Stoner, 10 e lode. Stravolge il pronostico, beh sì, ma fino a un certo punto. Complica la situazione di Rossi che ha le sue stesse gomme, vince la prima gara della stagione, regola tutti con una supremazia devastante. Ma se non altro deve soffrire un po' prima di arrivare in testa a fare il suo mestiere. Il che aggiunge divertimento al lavoro del telecronista e di quelli che ascoltano. Non ci sono storie: una gara vinta così è molto più bella di quelle dominate dal primo all'ultimo giro. Siamo d'accordo? E cosa potrebbe fare se domani gli levassimo la Ducati e lo ricacciassimo sulla Honda clienti gommata Michelin? Noi un'idea ce l'abbiamo ed è un'idea che punta in alto.
Lorenzo, 10. Immaginavamo che potesse soffrire in bagarre, per quella sua maniera "larga" di guidare. Ecco, non lo immaginiamo più. E' l'unico pilota che ha tenuto testa a Stoner fino a farci pensare che fosse battibile. Misura le parole in maniera diplomatica, ma manda messaggi chiari senza misurare il gas. Sarà un problema per molti.
Pedrosa, 9: meriterebbe un dieci anche lui, non fosse che fniremmo per togliere peso a chi gli è stato davanti. In realtà ci si potrebbe anche sentire un po' presi per i fondelli, non da lui, ma dalla Honda che piangeva una disgrazia dal giovedì, facendo arrivare moto vecchie. In sostanza però sul podio, come fosse un miracolo, ci va lui. Lui che 'sta moto l'ha guidata poco e niente. Lui che ha una mano rattoppata con ferro e viti. E il dubbio che avesse ragione quando dal letto urlava di non fidarsi delle qualità di tester di Hayden si fa presente.
Dovizioso, 8.5: il Dovi è grande. La sua gara è grande. Le sue lacrime per aver battuto Rossi sono grandi. Perde quel punticino di valutazione perchè tutto sommato c'è quel debuttante, Lorenzo, che fa meglio di lui. Però poi scopri che Andrea non era del tutto a posto con la moto. La sua Honda limitava sul dritto, ma ha passato Rossi all'ultimo giro. Certo, non il Rossi più fresco, ma Dovizioso in quel sorpasso ci ha visto, con rispetto e ammirazione, il significato giusto.
Rossi, 7. Il voto sarebbe da scomporre in tre terzi, come la sua gara. Voto altissimo per la prima parte quando non ti aspetti che anche lui martelli sul 55 e 5 e invece lui lo fa, generando bocca buona ai suoi tifosi. Poi si difende, perchè quando si attacca al gas la gomma scivola e si deforma. Infine cede perchè non c'è più niente da fare e gli girano i maroni poichè "quando le cose vanno male bisognerebbe andare sul podio". Gara anomala. Data persa dal warm up. Settaggi da buttare, tutto da rifare. Ripartire da Jerez dove Rossi, in teoria, tornerà nell'ortodossia. Una gomma non si giudica in una gara e Rossi non lo fa. Diamogliene atto.
Toseland, 7.5: battezza la corsa con un sorpasso su Lorenzo che in Superbike ci starebbe anche, mentre qui risulta al limite della correttezza. A uno che ha corso per anni facendo a sportellate mica gliela togli in una gara l'abitudine di prendere (e far prendere) rischi severi. Però che carattere! Con la moto nuova che riceverà dall'Estoril potrebbe essere uno in più nel giro del podio sicuro quasi sempre.
Edwards, 6.5: sputa l'anima e il sangue. Ha più esperienza di Toseland, fa meno di Toseland. Come se alla fine il miglior compito che gli riesce è partir bene e poi lasciarsi un po' andare, fino a un risultato che non è male, ma nemmeno buonissimo
Capirossi, 6: Suzuki tutta nuova e modificata in due giorni. Pilota che non si perde d'animo. E' lecito pensare che se c'è uno che potrà portare in alto la Suzuki, un giorno, nel 2008, è proprio il vecchio Capirex. §Uno che invecchia bene.
De Puniet, 5.5: Ci aspettavamo di più da lui che nei test era stato uno dei clienti Honda migliori. Eppure, conoscendolo, immaginavamo anche che finalizzare bene in gara è una specialità che solo ogni tanto gli riesce. Peccato perchè ha un talento e una carogna che aspettano solo di essere messi a frutto. Da troppo tempo.
Hayden, 5: Il Nicky campione del mondo dove è finito? Sembra il più vecchio di tutti. Poco combattivo, pressochè invisibile. Invischiato in una moto che continua a non sentire sua. Una volta ci lottava lo stesso, adesso sembra essersi un po' rassegnato, ma era solo la prima gara.
Melandri, 4.5: Povero Marco. 44 secondi in 22 giri sono quelli presi da Stoner che guida la stessa moto, la risultante è di due secondi al giro in cui ci sono troppe cose da codificare. Non sappiamo proprio da dove cominciare a dargli consigli. Guidare come Stoner può fare paura, paura di cadere e di farsi male, il che per uno che all'ospedale ci ha passato dei mesi ha un significato. Però sembra anche essere l'unica maniera di far andare avanti quella benedetta-maledetta, grandissima-detestatissima Ducati Desmosedici.
Hopkins, sv: dopo tutto quello che si è detto sul significato del suo passaggio in Kawasaki, dopo tutto quello che si è detto sulla crescita della Kawasaki, ci parrebbe di aver sprecato fiato e pensieri. Invece questa gara povero John è un vero calvario che lui porta a termine in maniera eroica. Sbarca dalla verdona che lo tengono su a braccia per il dolore. Un adduttore strappato di fresco è incompatibile con una gara di significato
Guintoli, Elias, 4: vedi Melandri. Non è che le moto del team D'Antin non siano assisitite. E' la prima gara e sono due Ducati 2008 in tutto e per tutto. La conferma che se non ci fosse Stoner staremmo qui a dire che la Desmosedici è pronta per il compattatore. Pensa te.
De Angelis, 5: debuttante con possibilità di fare decisamente meglio dell'unico volo della MotoGp. Lo abbiamo visto in prova ha bisogno di altre chance per entrare nell'ottica. Cade a cinque giri dalla fine dopo aver recuperato due posizioni. Non granchè, ma da Alex qui nessuno pretendeva la luna, a parte lui stesso.
Nakano, 4: fatica, fatica, fatica e ancora fatica. E' tornato alle Bridgestone da tempo, ma non viene più fuori niente. Peccato, era un figo, e le Honda clienti in linea di massima vanno forte. Mistero
West, 4: per ora è una perdita di tempo. Non si può vivere aspettando la pioggia, nè prendere sottogamba i test dell'inverno come lui ha fatto. Avergli trovato una MotoGp è un miracolo che va ripagato con impengo che al momento non si vede affatto
Vermeulen sv: si tira dietro un problema all'anteriore che lo costringe a soste e ripartenze. Se fa gara su Capirossi avrà vita dura, ma c'è caso che l'arrivo di un Toseland così pimpante gli faccia ricordare che in Superbike anche lui è stato una personalità.
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