[Topic Ufficiale] Campionato Serie A Tim, News e Commenti

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Federico™
view post Posted on 26/2/2008, 20:30




Invito gli utenti a scrivere i propri commenti in questo topic di giornata in giornata.

A voi i commenti eventuali per la Sesta giornata del girone di ritorno 2007/08.
Anticipo che vede scontrarsi Juventus e Torino nella stracittadina della Mole.
Domani Big Match tra Inter e Roma, ma anche sfide come Atalanta-Samp, Genoa-Napoli, Catania-Milan e un derby toscano Fiorentina-Livorno.

 
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Federico™
view post Posted on 27/2/2008, 19:17




Juve e Toro lottano, ma vince solo Rizzoli

TORINO, 26 febbraio 2008 - Il vero vincitore è Rizzoli. Lo attendeva la direzione più delicata della sua carriera, viste le polemiche del dopo-Reggio Calabria, ma l'arbitro tiene in mano con autorità la gara. Una gara combattuta, quasi una battaglia che si conclude giustamente in parità.

SI LOTTA SUBITO - Avvio piacevole e sybito carico di agonismo, con un Toro per nulla intimorito e che Recoba, in campo per scelta tecnica al posto di Rosina, cerca di prendere per mano. Dall'altra parte Camoranesi non sembra inizialmente a disagio nell'inusuale ruolo di regista a cui è costretto dall'assenza di Zanetti: del resto, a destra Palladino è intraprendente, pur alternando buoni spunti a qualche pasticcio. Ma per le prime emozioni bisogna aspettare la metà del tempo, quando la Juve inizia a cercare la porta con Del Piero e Iaquinta e il Toro a colpire in contropiede trascinato da un vivacissimo Comotto che imperversa a destra con Diana oltre che, davanti, da un potente Stelllone. I granata approfittano soprattutto della difesa molto alta ma non sempre attente dei bianconeri per trovare varchi, ma un Chiellini in condizione superba ci mette sempre una pezza, mentre Recoba cala progressivamente. Dall'altra parte, il predominio territoriale e di possesso palla della Juve, fatto di azioni spesso molto manovrate, stenta a concretizzarsi. Così l'unica vera occasione del primo tempo è il colpo di testa ravvicinato di Iaquinta su preciso cross di Del Piero che Sereni vola a deviare in angolo.

LA RIPRESA - Si riprende con lo stesso copione: Juve che manovra e tiene palla cercando l'episodio decisivo, Toro che colpisce in contropiede. Lo aiuta l'ingresso di Rosina, scelta forzata per l'infortunio di Diana. Così i granata producono quasi più occasioni degli avversari: ci provano Recoba, Stellone, Zanetti... Sul fronte opposto, mentre la regìa di Camoranesi sbiadisce, ci si affida a Del Piero che confeziona cross preziosi e punizioni su cui si esalta Sereni. E a quel punto i calci piazzati possono diventare decisivi: ne sa qualcosa Buffon, battuto da un'esecuzione magistrale di Rosina e salvato dalla traversa. La Juve risponde con Camoranesi, più efficace in area avversaria che come uomo d'ordine: è suo il colpo di testa più pericoloso della ripresa, ma Sereni è strepitoso. Il gol non arriva, i bianconeri si innervosiscono, Nedved perde la testa con una reazione indegna di una carriera come la sua su Comotto e viene espulso. Finisce 0-0. Con la Juve che vede sfumare l'oppostunità di riavvicinarsi alla Roma e al secondo posto.
 
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Federico™
view post Posted on 3/3/2008, 19:31




Inter, primo stop e il campionato si riapre. La Fiorentina espugna il campo della Juve. Cassano: prima la scenata, poi le scuse. Pagelle

PROMOSSI
Santacroce, Gargano-Lavezzi-Hamsik: la tentazione sarebbe quella di dare un 8 collettivo a tutto il Napoli, perchè chi non non è stato nominato nella 'lista' dei promossi ha tutte le ragioni per lamentarsi. Ad ogni modo, citiamo l'ex difensore del Brescia in primis perché ha dimostrato una sicurezza degna di un grande campione, pur avendo solo 21 anni. Passare nel giro di qualche domenica da Brescia al San Paolo farebbe tremare le ginocchia a molti, lui invece sta assorbendo pian piano lo choc, dimostrando le sue doti. Suazo prova a passare nella sua zona e capisce che non è aria neanche se la mette sul piano della corsa. Il duo argentino Gargano-Lavezzi invece nella notte del San Paolo riscopre antiche sensazioni che parevano un po' sopite negli ultimi tempi. In particolare il Pocho è imprendibile, quando punta l'uomo e fa venire un mal di testa da record a gente fuori forma come Materazzi (VOTO 4,5 a un Matrix irriconoscibile, ma anche Chivu è parso in netto affanno, 5). Pienamente recuperato anche il centrocampista slovacco: dopo qualche settimana di appannamento mette in mostra la sua classe nella serata più di gala che ci sia.

Papa Waigo- Prandelli: il 24enne senegalese sta vivendo un momento magico. Il gol e l'assist decisivo che mettono gambe all'aria la Vecchia Signora sono un capolavoro. Incredibile pensare che solo un mese fa il Genoa si era sbarazzato del ragazzo (riservandosi giusto la comproprietà), dopo una prima parte di stagione in cui era clamorosamente fallita la sua piena valorizzazione. Sì, perché l'esplosione del ragazzo molti osservatori se l'aspettavano già a inizio campionato con la maglia rossoblu. Complimenti anche a mister Prandelli che vince la sfida a distanza con Ranieri (VOTO 5,5: non prende le giuste precauzioni quando i viola cambiano marcia), riuscendo a ribaltare una partita che pareva persa. E dando soprattutto la sensazione di aver costruito una squadra, più forte delle lune o delle sfortune di questo o quel campione (da Mutu infortunato a un Montolivo ancora incostante: VOTO 5,5 all'ex atalantino)

Alessandro Diamanti: il nome è di per sé affascinante e garanzia di successo. Ma la vera favola, oltreché nel sinistro vellutato, sta nella sua storia calcistica. Il Livorno lo pesca in serie C2 dal Prato e, se facciamo un piccolo salto indietro ci accorgiamo che ancora nel 2002 militava in serie D con il Fucecchio. A 25 anni scopre la ribalta della serie A, decide il match contro il Catania (ma già nelle scorse domeniche aveva fatto capire di esser giocatore molto interessante) e dimostra una volta in più quanto sia pazzesco ignorare ragazzi talentuosi (compirà 25 anni a maggio), lasciandoli a lungo, troppo a lungo in categorie non degne di loro. Per fortuna che questa volta c'erano gli... 007 di Spinelli. VOTO 7


Dossena-Quagliarella: il difensore dell'Udinese con tutta probabilità gioca con un polmone di scorta, visto che corre almeno il doppio degli altri. Il bello è che lo fa con grande profitto, perché (anche) contro l'Atalanta i suoi affondi fanno davvero male e sono una continua spina nel fianco della difesa avversaria. Da settimane lo riperitamo: Donadoni gli ha già regalato la gioia di una chiamata in Nazionale, ma a 27 anni sarebbe giunto il momento che una big gli concedesse la grande chance... Quagliarella invece ritrova il gol che gli mancava da quasi due mesi in campionato e con la rete anche alcune sicurezze di gioco che parevano un po' dimenticate ultimamente. Inutile invece segnalare il 'solito' Totò Di Natale: che giochi bene non fa quasi più notizia. VOTO 7+


Alberto Aquilani: i problemi fisici sembrano finalmente dimenticati, la condizione migliora di partita in partita e contro il Parma il ragazzo è decisivo. Più della sua prestazione a Roma però si parla tanto del suo futuro: troppa la paura che quel benedetto contratto non si riesca a rinnovarglielo, perdendo così uno dei talenti più puri tra i centrocampisti italiani. VOTO 7-

Antonio Cassano: lo bocciamo è normale. Ha sbagliato e lui è stato il primo ad ammetterlo. E' pure giusto ricordare la sua recidività sul tema. Però ha chiesto prontamente scusa e questo resta un piccolo punto a suo favore. Pagherà con una squalifica, probabilmente dura, da parte del giudice sportivo. Poi chiudiamola lì. C'è poco da aggiungere. VOTO 5,5
Figo-Maicon-Suazo: citiamo 3 casi eclatanti nell'imbarcata nerazzurra. Ragionamento uguale e contrario rispetto al Napoli, dove l'8 sarebbe collettivo e pare quasi ingiusto elevare qualcuno al di sopra degli altri. Comunque sia, il portoghese non trova uno-spunto-uno degno di nota in 80 minuti. E l'alter-ego in negativo di Lavezzi: se il Pocho dà la sensazione di poter saltare l'uomo a suo piacimento, Figo sembra assolutamente incapace di ipnotizzare l'avversario. Gli mancano sprint e dinamismo, cose determinanti se vuoi fare la differenza sulla fascia. Maicon è irriconoscibile: si vede lontano un miglio che il suo motore è 'ingrippato'. Lavezzi ringrazia e lo sorprassa a doppia velocità. Suazo delude fortemente, quasi mai pericoloso e l'unica volta che arriva puntuale in zona gol fallisce miseramente. VOTO 5

Gilardino-Bonera: il bomber biellese come al solito non timbra il cartellino a San Siro. Risulta inconcepibile che il centravanti titolare del Milan abbia segnato zero gol in campionato al Meazza. Visto che poi al Diavolo mancano punti preziosi in classifica e la zona Champions si allontana, Gila non può sottrarsi dai suoi demeriti. Su Bonera la bocciatura potrebbe sembrare un po' ingenerosa a prima vista: Ancelotti gli chiede un sacrificio nel secondo tempo, mettendolo - fuori ruolo - a sinistra (per l'infortunio di Jankulovski). Lui fa del suo meglio, però è impacciato e non lo si può sottacere. Il bresciano ha tutto per essere un buon difensore, ma sembra mancargli ancora un po' di personalità: se l'avesse, probabilmente, avrebbe potuto far da chioccia a Digao in mezzo, liberando Kaladze sulla fascia (dove ha giocato con discreti risultati per alcune stagioni). VOTO 5

Trezeguet-Palladino-Iaquinta-Del Piero: a parte un buonissimo Camoranesi (VOTO 6,5), sonora bocciatura per tutti gli uomini d'attacco della Juventus. Non uno che si salvi, non uno che riesca a essere pericoloso. Giusto Iaqui ci mette un po' più di grinta quando entra, ma contro squadre come la Fiorentina vista domenica all'Olimpico non basta. VOTO 5

Cristiano Doni: a Udine è pallido e irriconoscibile. La sua Atalanta viene messa alle corde e lui non trova mai lo spunto in grado di cambiare il destino dei bergamaschi. VOTO 5,5

Vince il Napoli, cade l'Inter, fa festa la Roma. Il campionato che sembrava chiuso appena tre giorni fa si riapre al San Paolo. La capolista cade sul campo degli azzurri di Reja che si impongono per 1-0 grazie al gol di Zalayeta siglato al 3' minuto del primo tempo. Una vittoria meritata per il Napoli che spreca tanto (rigore compreso), ma alla fine compie l'impresa e toglie all'Inter un'imbattibilità che in campionato durava da 31 turni. Costretto a rinunciare a tanti titolari (su tutti Ibra), Mancini, nonostante manchino 9 giorni, pensa al Liverpool e si affida al turn-over lasciando in panchina Zanetti, Stankovic e Crespo e affidandosi ad un 4-3-1-2 con Maniche, Vieira e Pelé a proteggere Figo, Suazo e Balotelli.

Reja che punta sul talento di Hamisk, libero di inserirsi sfruttando il movimento di Zalayeta e Lavezzi. Per lui la partita si mette subito benissimo: al 3' Gargano lancia lungo Lavezzi, Julio Cesar lo anticipa ma azzarda un dribbling e viene punito da Zalayeta che lo beffa con un bel pallonetto dal limite. Napoli in vantaggio, Inter costretta a concedere spazi, l'ideale per il gioco di Reja che sperava di poter sfruttare le doti da contropiedisti di Lavezzi e Hamsik. La capolista nei primi 20 minuti soffre tanto, poi si fa vedere con Suazo e Balotelli, ma il Napoli insiste e Julio Cesar riscatta l'errore iniziale dicendo no ad Hamsik, Cannavaro e superandosi su un goffo intervento di Materazzi vicino all'autogol. Il primo tempo si chiude sull'1-0, nella ripresa Mancini inserisce Zanetti al posto di Maniche, poi perde Chivu (pessima notizia in ottica Liverpool) e si affida al tridente mandando in campo Crespo. L'Inter rischia il ko all'8', ma Julio Cesar è bravo a respingere il destro di Hamsik. Al 28' Rizzoli concede un rigore molto dubbio al Napoli, l'impressione e' che Julio Cesar anticipi Gargano, ma per l'arbitro e' fallo. Sul dischetto va Zalayeta, ma il portiere brasiliano si esalta e devia in angolo. Inter stanca e poco lucida. Finisce 1-0, la capolista perde l'imbattibilita', il Napoli vince e riapre il campionato: Roma a -6.

Antonio Cassano mostra muscoli e tatuaggi, ma per la Samp non c'è motivo per sorridere: espulso dall'arbitro Pierpaolo di Firenze - che estrae un rosso diretto per proteste - il talento di Bari vecchia si è infuriato, scagliandosi con durezza verso il fischietto toscano e lanciandogli contro la maglia. Compagni di squadra e persino avversari (Barone insieme a Rosina) sono andati verso il talento sampdoriano per allontanarlo e placare la sua furia.

Lui, dopo molte insistenze, è uscito dal campo, ma dal sottopassaggio che porta agli spogliatoi ha urlato più volte al direttore di gara "Sono ancora qua, non vado via, ti aspetto", mentre gli steward cercavano di portarlo via. Mentre tutti si aspettavano un faccia a faccia degno di uno scontro all'Ok Corral, al triplice fischio finale però Cassano è andato sotto la curva della Samp ad applaudire i tifosi e chiedere loro perdono per il 'rosso' subito. Ai compagni ha spiegato: "Avevo protestato con l'arbitro dicendogli semplicemente che non avevo commesso fallo (si riferisce all'episodio che ha fatto scoppiare il caso, ndr)". Quindi, per chiudere il cerchio, ha incontrato Pierpaolo dopo l'antidoping formulando le proprie scuse e, tramite un comunicato stampa, ha ufficializzato il suo pentimento, precisando che lo ha fatto presente anche al designatore Pierluigi Collina, presente sulle tribune di Marassi.

"E' evidente anche dalle immagini tv che Antonio doveva essere espulso, nonostante il "vaffa" ormai rientri in una terminologia comune a tutti e gia' vista. La decisione dell'espulsione è più che legittima, ma l'espulsione è arrivata al termine di una partita tesa e nervosa, con alcune decisioni da rivedere. Ho rivisto il rigore dato a Di Michele, il fallo è iniziato ed è finito fuori dall'area di rigore, il penalty non c'era. Vorrei dire ai giovani arbitri, in questo momento difficile, di usare la regola 18, quella del buon senso. In tante circostanze se ne tenessero conto non farebbero male, non mi riferisco all'espulsione, ma al rigore concesso al Toro", ha chiosato alla fine l'amministratore delegato doriano Beppe Marotta.

Ad ogni modo, tanta delusione in casa blucerchiata per un 2-2 casalingo (con Cassano autore di un gol e una prestazione sempre eccellente, fino al 'colpo di testa') contro un Toro davvero combattivo, che lascia l'amaro in bocca in prospettiva Uefa: l'Udinese, battendo senza problemi l'Atalanta ha difatti allungato in classifica e ora vanta tre punti di vantaggio. Niente di buono per i genovesi in una domenica che prometteva speranze migliori.

L'altro grande botto della giornata (quello vero a dire la verità) arriva però da Torino dove la Juventus perde clamorosamente per 3-2 in casa contro la Fiorentina. Partita piena di colpi di scena con i viola che dominano buona parte del primo tempo (I ragazzi di Ranieri sembrano paralizzati di fronte al dinamismo degli avversari) e sbloccano con Gobbi. Quando la strada sembra in discesa per la squadra di patron Della Valle, arriva il pareggio di Sissoko (splendida rovesciata che punisce un'uscita sbagliata di Frey: è il 29'). In quel momento la partita cambia direzione: la Juventus prende fiducia e gli ospiti perdono un po' della spinta iniziale. Nella ripresa (al 12') i bianconeri pensano addirittura di poter portare a casa la vittoria quando su cross di Molinaro dalla sinistra, entra Camoranesi e infila la porta della Fiorentina. E' il 2-1 che infiamma i padroni di casa. Dura pochi minuti l'illusione e ci pensa mister Prandelli a riportare sulla terra Trezeguet e compagni. Sono due cambi a ricambiare la direzione del match: Osvaldo (al 62') e Papa Waigo (67').

I due sconvolgono la difesa bianconera regalando nuova grinta e vigore alla manovra viola: così, a un quarto d'ora dal termine l'ex genoano segna il secondo gol consecutivo in campionato (e pensare che i grifoni se ne sono sbarazzati senza tanti complimenti....): è il 2-2. E al terzo minuto di recupero tocca a Osvaldo (su assist dell'onnipresente Papa Waigo) espugnare Torino: impresa che ai gigliati non riusciva da 20 anni. L'italo-brasiliano festeggia con un 'mitra' stile-Batistuta e per eccessiva esultanza (doppio giallo e multa che gli comminerà la società) si fa buttare fuori. A quel punto poco conta: ora la Fiorentina vola a +4 dal Milan e avvicina la Juventus a -1. La Champions è più vicina e il Diavolo, a poche ore dal match con l'Arsenal vede davvero l'inferno. Non che i rossoneri poossano recminare più di tanto, visto che hanno pareggiato in casa con la Lazio, dopo il pari di Catania: due passi falsi consecutivi che stanno pagando a caro prezzo...

 
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Federico™
view post Posted on 4/3/2008, 19:40




Stangata a Cassano: 5 turni

Dopo lo show contro l'arbitro Pierpaoli, dura punizione per il doriano: cinque giornate di stop. Potrà tornare contro il Livorno il 6 aprile. La Samp non farà appello. Mazzarri: "Indifendibile, ma se n'è parlato troppo"

ROMA, 4 marzo 2008 - Mano pesante del giudice sportivo contro Antonio Cassano: l'attaccante della Sampdoria è stato squalificato per cinque giornate, ammonito con diffida e multato di 15.000 euro dal giudice sportivo per gli insulti all'arbitro Pierpaoli di Firenze. "Per avere, al 43' del secondo tempo, rivolto all'arbitro un'espressione ingiuriosa - afferma la motivazione - e, all'atto della consequenziale espulsione, reiterato gli insulti, togliendosi la maglia e lanciandola sprezzantemente verso il direttore di gara; per avere altresì omesso, nonostante ripetute sollecitazioni, di uscire dal recinto di giuoco, indirizzando all'arbitro, con atteggiamento plateale, frasi intimidatorie".

NIENTE RICORSO - Cassano salterà le partite della Samp contro Parma, Catania, Milan, Cagliari ed Empoli: potrà tornare in Samp-Livorno del 6 aprile. La società blucerchiata ha manifestato l'intenzione di non proporre appello contro la pesante sanzione. "Accettiamo la sanzione - ha detto il direttore generale della Sampdoria, Giuseppe Marotta - Si tratta di una punizione a una reazione sbagliata da parte del giocatore. Da parte nostra non ci sarà alcun reclamo".

MAZZARRI - "Ha già detto tutto la società e molto di più hanno detto le televisioni", è stato il commento del tecnico della Sampdoria Walter Mazzarri. "Confermo che la reazione di Antonio sia indifendibile - continua l'allenatore - da un punto di vista di esagerazione nelle rimostranze. Purtroppo era stanco, ha giocato dopo aver recuperato in extremis da una notte di febbre e, secondo me, ha disputato anche un'ottima partita. Si è parlato ancora una volta in maniera eccessiva dei suoi comportamenti, tralasciando una prestazione nuovamente importante". La lunga squalifica ad Antonio Cassano (cinque giornate) mette la Samp in emergenza. Mazzarri deve fare a meno di tre quarti di attacco, più le defezioni di Campagnaro, Pieri e di un Accardi ancora non al cento per cento.
 
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view post Posted on 4/3/2008, 19:42

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Cassano non si è smentito neanche questa volta,neanche ora che era così vicino alla Nazionale,neanche ora che sembrava fosse cambiato qualcosa in lui e molti club iniziavano a pensare di acquistarlo a Giugno
 
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snauser90
view post Posted on 4/3/2008, 20:43




Rimane sempre il solito con le sue 'cassanate'.
Gli poteva andare anche peggio, visto che c'era un precednte e all'epoca diedero quattro mesi (non mi ricordo nemmeno se ea in serie a).
Comunque Cassano lo vedo un acquisto da sconsigliare, nonostante sia un gran campione non si può accetare un atteggiamento del genere.
 
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Federico™
view post Posted on 8/3/2008, 15:15




Ranieri, attacco frontale alla stampa

Claudio Ranieri butta nel cestino la diplomazia, la pazienza, la voglia di compromessi. E risponde, lui ex-difensore, attaccando a tutto spiano la critica, o meglio certa critica colpevole di averlo messo all'indice dopo la sconfitta interna con la Fiorentina di domenica scorsa. "Sapevo che molti mi aspettavano col fucile puntato, magari adesso sono dispiaciuti perchè non sono messo in discussione dalla società. Altri, invece, sono contenti -ha dichiarato il tecnico bianconero- Blanc mi ha difeso pubblicamente e non ce n'era bisogno, perchè con me, in privato, non ha mai posto problemi. Non avevo bisogno dello zuccherino. Ma è altrettanto vero -continua Ranieri- che se non l'avesse fatto molta gente avrebbe interpretato la cosa in una maniera sbagliata. Un giorno sono tutti con me e il giorno dopo cambiano idea. Sento tante critiche: alcune mi stanno bene, altre non stanno nè in cielo, nè in terra".

Il tecnico ha puntualizzato polemicamente la questione dell'obiettivo Champions, a rischio dopo il ko con i viola: "La società, a inizio stagione, non mi ha chiesto la Champions League, ma semmai l'entrata in Coppa Uefa. Ma è chiaro che ora che sono qua, sento l'obbligo morale di raggiungere questo obiettivo".
 
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Federico™
view post Posted on 9/3/2008, 11:07




Spalletti: "Il campionato non è finito"

"Non è finito". Luciano Spalletti lo ripete da tempo. Alla rimonta ci crede e per questo lo ribadisce. Il campionato non è finito. Ma ora c'è bisogno di dire addio alle feste per la vittoria contro il Real e concentrarsi sulla corsa alla capolista Inter.

L'ostacolo da superare si chiama Napoli. Già, proprio gli 'scugnizzi' che hanno riaperto il campionato. "Noi lo sapevamo anche dopo la partita di Torino che il campionato non era gia' finito e abbiamo risposto sul campo ai dubbi di qualcuno - ha detto il tecnico giallorosso - Adesso però c'è da dare continuità a certi risultati e non è facile. Anzi, è difficile allungare per tanto tempo prestazioni importanti e positive come quelle che abbiamo fatto ultimamente. E' un campionato compresso e con tante partite da affrontare al massimo della condizione. E' un massacro. E c'e' da tenere in considerazione che ogni tanto si puo' rendere di meno...".

Capitolo partenopei e subito si parte con una raffica di elogi e soprattutto "i complimenti da fare al Napoli, al lavoro della società e di Reja, perché hanno messo su una bella squadra e con buone individualità. E poi anche loro hanno questo ambiente avvolgente che sa trasmettere entusiasmo. E quindi in una partita dove loro stanno bene e avranno il sostegno del loro pubblico, mentre noi non potremo avere i nostri tifosi al seguito, per noi sara' ancora difficile. Ci arriviamo, pero', con le carte in regola e io sono fiducioso".

Paragrafo gara. "I rischi maggiori - ha continuato Spalletti - sono appunto lo stato di forma del Napoli, in questo senso la partita con l'Inter ha mandato un bel messaggio, e quel clima che il San Paolo puo' creare". Servirebbe la Roma di Madrid... "Quella di Madrid è la Roma che tutti si auspicano. Quella che può ambire a traguardi davvero importanti. Con il suo collettivo. Io sono sicuro che qualsiasi squadra avessi messo in campo contro il Real avrebbe fatto bene. Si e' visto anche che apporto hanno dato quelli che sono entrati... Erano anche loro pronti e in condizione. La maturità di questa squadra è proprio non dipendere da nessuno".

Ma l'avversaria come sta? "L'Inter ha perso una sola gara e contro un Napoli che tutti abbiamo visto. Certo noi vogliamo cogliere anche la minima occasione che ci sarà messa a disposizione, ma io non vedo l'Inter così in crisi da essere certo che avremo da loro altri vantaggi. Vediamo comunque cosa succede e cerchiamo di stare pronti".

Contro il Napoli capitan Totti farà 500 con la Roma. E Spalletti 300 in A da allenatore. "Per me le mie sono tantissime. Certo quelle di Francesco mi fanno paura...". Ultima battuta sul suo futuro. "Sono orgoglioso e contento del contratto che ho fino al 2011. La mia volontà è quella di continuare a fare l'allenatore della Roma".

 
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Federico™
view post Posted on 10/3/2008, 19:50




La Roma insegue l'Inter e vince a Napoli. Bene il Milan, e vede la Champions. Pagelle

Promossi

Grygera: con il gran gol di destro pesca il jolly della serata (Scarpi non incolpevole: 5,5), avesse giocato alla lotteria domenica gli sarebbe andata di lusso. Ma l'assist a Trezeguet è una giocata voluta, pensata e di gran classe. I tifosi bianconeri davanti alla tv si stropicciavano gli occhi: "Ma è proprio Grygera, l'uomo che ci sta lanciando in Champions?". E dire che senza la febbre dell'affaticato Molinaro, Ranieri non gli avrebbe fatto vedere il campo. Eroe per caso. VOTO 8

Cristiano Zanetti: qualche tempo fa mister Ranieri raccontava quanto il ragazzo fosse insostuiibile in mezzo al campo. Non mentiva e lo si vede una volta di più nella serata di Marassi. Purtoppo per la Juve Zanetti è anche un giocatore 'abitato' agli infortuni e lo stiramento che si è procurato nel corso del match rischia di esser pagato molto caro dalla squadra bianconera. VOTO 7

Cicinho: fino a poche settimane fa veniva etichettato alla stregua di un bidone. Fallimento a Madrid e poi crisi nera anche con la maglia giallorossa: dove fosse finito lo splendido giocatore ammirato con la maglia del San Paolo nessuno lo sapeva. Ora il brasiliano si sta prendendo qualche rivincita e a Napoli stupisce tutti, giocando un buonissimo match a sinistra, la fascia non sua. Un piccolo miracolo di Spalletti in una Roma dove tutti hanno ripreso a giocare splendidamente al momento giusto (guidati dal duo di centrocampo, Aquilani-De Rossi: 7,5 e applausi), dopo un piccolo appannamento di metà inverno. VOTO 7

Maccarone. Big Mac sta condizionando la volata per la Champions. Alla terza di campionato era andato in gol contro il Milan (rete propiziata da una grave incertezza di Nelson Dida), portando il suo Siena a sfiorare la vittoria contro i rossoneri (pareggiò in extremis Sandro Nesta), ora spara una punizione all'incrocio dei pali e restituisce con gli interessi i punti alla sua ex squadra (viene dalle giovanili rossonere). E il Siena vede la salvezza vicinissima. VOTO 7,5

Ambrosini: avessero tutti la grinta di Max il Milan sarebbe ai quarti di finale di Champions e a non più di 4-5 punti dall'Inter capolista. Il centrocampista pesarese non è al top della forma, ma sopperisce con la grinta al momento non semplice per lui e la sua squadra. Il quarto gol stagionale (colpo di testa difficilissimo: doveva dare forza e angolazione saltando praticamente da fermo) è l'ennesima perla di un giocatore tuttofare. Ma i palloni recuperati in mezzo, mentre i suoi compagni sbuffavano affaticati, sono il marchio di fabbrica dell'ottimo Ambro. VOTO 7

Javier Zanetti-Cambiasso: l'Inter non corre con il vigore di qualche settimana fa, ma il cuore argentino di Zanetti e Cambiasso sopperisce a qualche mancanza di troppo dei compagni (così e così le prestazioni sull'asse offensivo Stankovic-Jimenez-Crespo: 5,5). Contro il Liverpool servirà qualcosa di più della grinta. VOTO 6,5

Pazzini-Montolivo: lo stato di crisi di Pazzini è accertato quanto e più di quello che ha colpito Gilardino al Milan, ma in qualche modo dovrà uscirne. A Siena si impegna tantissimo, però quando deve chiudere in rete emergono incertezze degne di Mai Dire Gol. Montolivo invece prosegue nella sua stagione in sali-scendi. Chiedergli di coprire a volte può essere un lusso (e Donadel deve correre anche per lui: VOTO 6,5), ma se lascia dei buchi nella sua zona, che almeno renda pan per focaccia agli avversari 'creando calcio'. Invece nulla. VOTO 4,5

Papa Waigo: d'accordo le difficoltà in zona-gol di Pazzini, ma l'eroe di Juve-Fiorentina che fine ha fatto? VOTO 5

Gilardino: infierire sul Gila è quasi un dolore, il suo momento difficile è sin troppo evidente. Però, da un lato a San Siro non ha ancora timbrato il cartellino in campionato, se poi anche in trasferta si mette a giocare così male... Troppo fermo, quasi immobile. L'attaccante biellese si rivela un punto di riferimento preziosissimo per la difesa dell'Empoli che gli prende le misure e lo imbavaglia senza troppa difficoltà. In più il buon Alberto si segnala solo per una palla sprecata a due passi dalla porta nel primo tempo (segnare non era un obbligo, ma almeno essere pericoloso...) e un colpo di testa che avrebbe potuto essere pericoloso nella ripresa. Avrebbe. Ma non è stato. Quando Ancelotti inserisce Paloschi (VOTO 7 per l'impegno e per l'assist a Kakà) al suo posto il 18enne attaccante rossonero mostra al Gila come si può svariare sul fronte offensivo senza dare troppi riferimenti agli avversari. Varare il KA-PA-PA nelle undici 'finali' che mancano non sarebbe una cattiva idea. VOTO 4,5

Oddo-Favalli: il primo viene sostituito per disperazione a fine prime tempo, il secondo gioca per mancanza di alternative. La morale è sempre la stessa: il Milan non ha terzini capaci di rendersi pericolosi con continuità. L'ex capitano della Lazio sta vivendo una stagione piena di ombre e la sua conferma, quantomeno come titolare, in vista della prossima stagione non può non essere in discussione. Favalli prova sempre a svolgere il compitino con profitto, ma quando nel primo tempo l'Empoli preme, Buscè gli sembra un extraterrestre che vola a velocità doppia con la sua astronave. VOTO 5

Hamisk-Gargano: dalla serata di Napoli-Inter sembrano passati decenni. Contro il robusto centrocampo della Roma, Gargano e Hamsik vanno in completo tilt. I giallorossi prendono possesso del San Paolo e... di Napoli intera, paralizzando la squadra di Reja. L'argentino e il 21enne slovacco sono i primi a cadere vittime della banda di spietati rapitori capitanata dal lupacchiotto Daniele Rossi. E per i partenopei è notte fonda. VOTO 5

Ranieri: "Giocato da grande squadra"

"Ero curioso di vedere la nostra reazione e devo dire che i ragazzi hanno fatto una buona partita, hanno cominciato col piglio giusto, da grande squadra. E si puo' anche dire che c'ho messo otto mesi a capire che Grygera e' un buon terzino sinistro". Claudio Ranieri puo' anche permettersi di scherzare dopo la vittoria ottenuta sul campo del Genoa. Dopo aver raccolto un punto nelle ultime tre gare la Juventus e' tornata al successo, consolidando il terzo posto. "Tutti hanno fatto una gran partita, non posso rimproverare nulla a questi ragazzi - continua il tecnico romano - E' da inizio anno che giocano con voglia di vincere, una partita storta ci sta, soltanto che ci chiamiamo Juventus e dobbiamo dare il massimo in ogni gara perche' se non si da' il 110% si sbaglia". La Juve vista stasera e' stata una bella Juve ma del resto "se noi giochiamo compatti creiamo problemi a tante squadre. Il Genoa gioca bene a calcio, ha movimenti predeterminati, non si puo' lasciarli giocare e per questo li abbiamo portati a sbagliare, pressandoli anche alto. Le partite migliori che abbiamo fatto - ricorda - sono quelle in cui abbiamo giocato piu' compatti, quando ci allunghiamo non siamo noi stessi e gli avversari ci creano dei problemi". "Devo dire che siamo partiti bene, poi abbiamo mancato le opportunita' di rifinire in attacco con alcune situazioni importanti. Con i due gol subiti la gara si e' messa in salita ma globalmente il Genoa ha fatto bene. Questa non era la serata piu' fortunata".

GianPiero Gasperini commenta cosi' il ko interno del suo Genoa contro la Juventus nel posticipo serale di serie A. "I gol della Juventus sono arrivati con due episodi in una gara dove ci siamo espressi bene, chiaro che hanno complicato la partita, poi il palo di Borriello poteva riaprire tutto. Il Genoa poteva tornare pericoloso ma per rimontare due gol occorre una occasione positiva che non abbiamo avuto. Se rimanevamo in parita' potevamo far bene - prosegue Gasperini, ex di turno, con nove anni al club bianconero, dove ha anche guidato la formazione Primavera - ho trascorso tanti anni alla Juventus. Il club bianconero non aveva mai avuto un settore giovanile cosi' importante. Ho avuto la fortuna di allenare le squadre giovanili e spesso mi mandavano in Europa, a seguire partite di Champions League. Una palestra fondamentale, riuscire a girare l'Europa mi ha permesso di fare molte esperienza. Sono sempre grato alla Juve". Gasperini non si vuole piu' sbilanciare sugli obiettivi stagionali della sua squadra. "Adesso dico solo che dobbiamo salvarci e vista la prestazione di stasera confermo che ho fiducia in questa squadra".

La Roma non perde terreno dalla capolista grazie a una vittoria sul campo del Napoli per 2 a 0 (reti di Totti su rigore e Perrotta). Battuta d'arresto per la Fiorentina, sconfitta sul campo del Siena per 1 a 0; ne appofitta il Milan che, grazie alla vittoria sull'Empoli per 3 a 1, si porta a un solo punto di distacco dall'ambito quarto posto occupato dai viola.

TUTTI I RISULTATI E LE PARTITE IN BREVE


NAPOLI-ROMA 0-2
Partenza lampo della Roma che dopo neppure due minuti approfitta di una leggerezza della difesa del Napoli e va in vantaggio con Perrotta. I padroni di casa premono alla ricerca del pari, ma al 24' i giallorossi vanno vicinissimi al raddoppio su contropiede finalizzato da Perrotta. Il primo tempo procede quindi su questo copione con gli azzurri che premono senza pungere più di tanto e la Roma che crea le occasioni migliori con le sue ripartenze. Al quarto della ripresa la Roma raddoppia con Totti che trasforma un rigore concesso per trattenuta non evidentissima di Mannini su Cicinho. Al 17' ancora una decisione arbitrale contestata dal Napoli, con gol annullato a Hamsik servito da Lavezzi in posizione irregolare.

EMPOLI-MILAN 1-3
Una papera di Balli spalanca al 19' la strada al vantaggio rossonero. E' Pato a segnare a porta vuota, dopo l'uscita maldestra del portiere toscano su cross dal fondo. Al 24' arriva subito il pari dell'Empoli con Buscè che corregge in scivolata un assist basso dalla sinistra. In occasione del gol Malesani ha qualcosa da dire all'arbitro Farina e viene spedito negli spogliatoi. La partita s'infiamma e il Milan va più volte vicino al gol ma Gilardino pecca di precisione. L'Empoli non resta a guardare e replica colpo su colpo, Pratali e Saudati non concludono però meglio di Gilardino. Sfortunato invece l'Empoli al 12' della ripresa, quando Marchisio con un gran tiro dalla distanza colpisce in pieno il palo. Rispetto alla prima metà il secondo tempo è più avaro di emozioni. Solo al 41' il Milan trova con Ambrosini il colpo di testa che vale il 2-1. Al 44' i rossoneri chiudono la partita con una bella azione di contropiede conclusa da Kakà servito da un tocco del giovane Paloschi.


SIENA-FIORENTINA 1-0
Le due squadre giocano a viso aperto e danno vita a un derby decisamente vivace, ma senza grandissime palle gol. L'occasione più ghiotta è al 27' per la Fiorentina quando Pazzini calcia fuori il più facile dei tocchi a rete. Al 17' della ripresa Siena in vantaggio con Frick, ma l'arbitro annulla su segnalazione del guardalinee per posizione di fuorigioco dell'attaccante bianconero. Alla fine per spezzare l'equilibrio serva una prodezza: ci pensa Maccarone con una straordinaria punizione che aggira di potenza la barriera e si infila all'angolo alto dove Frey non può arrivare. La gioia è tale che l'attaccante del Siena si toglie ingenuamente la maglia, facendosi espellere dall'arbitro per doppia ammonizione.


LAZIO-LIVORNO 2-0
Padroni di casa aggressivi sin dalle prime battute. Al quinto Amelia vola in tuffo per respingere un bel tiro di Rocchi. L'attaccante è più fortunato al quarto d'ora quando ribatte in rete una respinta del portiere del Livorno e porta la Lazio sull'1-0. I biancocelesti approfittano del buon momento e raddoppiano al 25' grazie a un tiro di Pandev reso imparabile da una deviazione di Pavan. Nella ripresa il Livorno cerca di scuotersi e preme la Lazio nella sua metà campo alla ricerca del gol che potrebbe riaprire la partita. I toscani si aprono però così al contropiede dei biancocelesti e al 18' Amelia salva con un autentico miracolo su colpo di testa ravvicinato.

PARMA-SAMPDORIA 1-2
Blucerchiati in vantaggio al 12' con Maggio che sfugge alla trappola del fuorigioco della difesa emiliana e batte Bucci di testa senza problemi. La partita scorre quindi fino al riposo senza grandi emozioni. Al quarto della ripresa calcio di rigore per il Parma dopo un fallo di mano in area di Gastaldello. Dal dischetto Gasbarroni colpisce però il palo alla sua sinistra sciupando l'occasione per riportare la gara in parità. Nel momento migliore del Parma la Samp trova il gol del 2-0 con Bonazzoli che su punizione dall'altezza del corner anticipa tutti di testa. Al 23' il Parma riaccende le speranze di pareggio accorciando le distanze con Budan, bravo ad infilarsi tra i difensori blucerchiati. Al 32' Budan va vicinissimo al pari, ma la risposta di Castellazzi è superlativa.

TORINO-ATALANTA 1-0
Il Torino cresce a poco a poco e al 35' sblocca il risultato con Barone, bravo a deviare un tocco di testa di Stallone. Un minuto dopo i nerazzurri si ritrovano in dieci per l'espulsione diretta di Pellegrino, colpevole di un brutto fallo da dietro su Di Michele. Al 21' la prima vera replica dei bergamaschi con un gran tiro a girare di Doni che si stampa sull'incrocio dei pali.

CATANIA-CAGLIARI 2-1
Bella partenza del Catania che già al quarto minuto va vicino al gol con un'azione corale e tiro di Mascara che Storari respinge. Al 22' è però il Cagliari a passare con Conti che si ritrova la palla tra i piedi a pochi passi dalla porta. In chiusura di primo tempo il Catania acciuffa il pareggio con una mezza rovesciata di Silvestri sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Al secondo minuto della ripresa siciliani in vantaggio grazie a un autogol di Canini che devia in rete un traversone di Colucci. Il Catania legittima quindi il 2-1 con un secondo tempo giocato tutto all'attacco.

 
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view post Posted on 10/3/2008, 20:04

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Finalmente un 2-0 convincente,contro un livorno che può rivelarsi ostico. Buono il tridente Rocchi-Pandev-Bianchi,anche se quest'ultimo deve ancora comprendersi bene con gli altri 2.
 
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Federico™
view post Posted on 10/3/2008, 20:07




Buon 2-0...Grygera ritrovato ;)
 
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Federico™
view post Posted on 11/3/2008, 19:23




Zalayeta, stagione finita

NAPOLI, 11 marzo 2008 - Stagione finita per Marcelo Zalayeta. Pessima notizia in casa Napoli alla ripresa degli allenamenti al centro sportivo di Castelvolturno: l'attaccante uruguaiano, visitato a Roma dal professor Mariani, ha riportato la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro in uno scontro e presto sarà sottoposto a un intervento chirurgico. Dunque, fino alla fine del campionato Reja dovrà fare a meno di uno degli uomini considerati cardine: domenica a Torino contro la Juve al suo posto dovrebbe giocare Calaiò, in vantaggio nel ballottaggio con Sosa.

ZANETTI - Anche la Juventus arriva alla sfida con il Napoli con assenze pesanti: oltre agli squalificati Camoranesi, Zebina e Legrottaglie, mancherà anche Zanetti, che sarà fuori un mese. L'esame ecografico effettuato oggi sul giocatore della Juventus ha evidenziato infatti uno stiramento di primo grado al bicipite femorale della coscia destra. Al giocatore sono prescritti 25 giorni di riposo, ma occorrerà cautela nel recupero, perchè Zanetti è soggetto a malanni muscolari. Comunque il centrocampista salta partite importantissime come quelle con Napoli, Empoli, Inter, Parma e Palermo, sperando di rientrare per il big match con il Milan del 13 aprile, che potrebbe rivelarsi decisivo.

PARO - Una lunga assenza dai campi si annuncia anche per Matteo Paro. Il giocatore del Genoa è stato sottoposto in mattinata ad un intervento per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. L'operazione è perfettamente riuscita, ha informato il sito del club. Paro dovrebbe tornare in campo tra circa 5 mesi.
 
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Federico™
view post Posted on 13/3/2008, 19:01




Elkann applaude Ranieri, "Vogliamo la Champions"

VINOVO (Torino), 13 marzo 2008 - Blindato dalla società e protetto dalla proprietà. E' il destino di Claudio Ranieri che non ha mai perso la fiducia della dirigenza juventina, nemmeno dopo le tre gare senza vittoria. Il successo in trasferta contro il Genoa ha rilanciato le ambizioni bianconere di Champions e stamattina il vicepresidente della Fiat ha confermato la stima nel tecnico romano a Juve Channel. "Claudio Ranieri ha fatto un ottimo lavoro fino ad ora - le parole di John Elkann - la classifica è buona ed è stato importante il ritorno alla vittoria nell'ultima partita contro il Genoa. La squadra si è battuta sempre, spinta da Ranieri, che ha creato un forte senso di gruppo, e da tutti i giocatori: sia da quelli che sono con noi da più tempo, sia dai nuovi. Anche l'inserimento di Sissoko è stato ottimo e ha già dato un grosso contributo". L'obiettivo è sempre quello: "La squadra ha voglia di vincere - ha proseguito il vicepresidente Ifil - e tutte le undici partite che ci separano dalla fine del campionato saranno preparate e giocate con quello spirito. C'è tanta voglia di tornare in Europa e l'obiettivo di tutti, tifosi e squadra, è sempre la Champions League". Poi l'ultima battuta sul rinnovo di Buffon: "Da tifoso sono molto contento che Buffon rimanga ancora un anno con noi. E' il più grande portiere del mondo e averlo alla Juve è un grandissimo onore". Elkann ha raggiunto la squadra negli spogliatoi con Blanc, Cobolli e Secco prima dell'inizio dell'allenamento. Ha parlato col tecnico e i giocatori per una decina di minuti ed è entrato in campo chiacchierando con capitan Del Piero.

NEDVED - Lo chiamano Furia Ceca non a caso. Ci ha pensato lui a mettere un po' di pepe sul finale dell'allenamento, quando lo stato maggiore juventina aveva già abbandonato il centro di Vinovo. Ha una gran voglia di giocare e non vede l'ora di tornare in campo contro il Napoli, dopo le due giornate di squalifica rimediate per l'espulsione nel derby. Ma la foga eccessiva può giocare brutti scherzi e in alcuni casi si esagera. Durante la partitella, nei minuti finali dell'allenamento, Pavel è arrivato in leggero ritardo su un cross di Sissoko e non è riuscito a concludere in porta. Cose che capitano, ma non a Pavel Nedved. Il ceco si è infuriato con sé stesso, si è tolto la felpa rossa e l'ha gettata a terra stizzito. Poi è uscito dal campo e si è diretto verso gli spogliatoi a passo spedito, abbandonando la partitella ed i suoi compagni di squadra sul prato.

 
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Federico™
view post Posted on 16/3/2008, 13:57




Roma, rimonta esaltante, In 3' il Milan va al tappeto

ROMA, 15 marzo 2008 - Il più bel Milan della stagione si inchina alla Roma dopo un secondo tempo spettacolare. I rossoneri mettono in crisi i giallorossi con una mezzora da favola dove passano con Kakà e potrebbero chiudere più volte l'incontro. Spalletti azzecca i cambi e in tre minuti, fra il 33' e il 36', la Roma rimonta con i gol di Giuly e Vucinic. Un ribaltone che ribadisce la forza di Totti e compagni, a tre punti dall'Inter, ma che lascia l'amaro in bocca alla squadra di Ancelotti che può giustamente recriminare.

TORNA SEEDORF - Con Mexes infortunato, Panucci fa il centrale. Ma ci sono altre due variazioni fra i giallorossi: Pizarro per Aquilani e Mancini per Vucinic, secondo un turnover in cui pesa però anche il tasso di esperienza del cileno e del brasiliano. Perché di fronte c'è un Milan che ha intenzione di fare la differenza in trasferta (27 punti; più di Inter e Roma). Ancelotti tra l'altro ritrova Gattuso e Seedorf; granito e classe per il gioco dei rossoneri che scendono in campo con una sola variante: Favalli per Bonera.

RITMO RIDOTTO - Il primo tempo non passerà di certo alla storia. Per 45' la gara rimane tatticamente bloccata. Ritmo basso e qualche lampo, con un Milan molto più intraprendente dei padroni di casa. Ma nulla di trascendentale, anche se in alcune verticalizzazioni si intravedono sprazzi rossoneri di gran classe. Mancini prova a scaldare le polveri con una rovesciata, Kakà colpisce debolmente di testa a tu per tu con Doni, Totti non chiude bene un diagonale; numero che spesso gli riesce con facilità. In casa rossonera il problema è l'ultimo passaggio, a cui i difensori della Roma si oppongono sempre con grande personalità. Panucci è implacabile; probabilmente il migliore, così come Seedorf, lucido ed elegante; giocatore di cui il Milan non può fare a meno.

SEEDORF ILLUMINA - L'"orange" regala spettacolo; punta l'uomo, tira, gioca per i compagni. All'inizio della ripresa innesca Kakà, ma Doni risponde. Poi con un rasoterra obbliga il portiere romanista al miracolo. Ma è tutto il Milan a giocare bene. Particolarmente efficaci le penetrazioni sulla fascia destra di Oddo che regala all'11' il vantaggio ai rossoneri. Il difensore inquadra Kakà in mezzo all'area; il sinistro del Pallone d'oro è una rasoiata che batte Doni. Pato vede Seedorf libero in mezzo e gli offre la possibilità di raddoppiare, ma l'olandese sull'uscita di Doni tocca male, permettendo a Cicinho di salvare prima della linea. Potrebbe segnare il 2-0 anche Kakà, ma il suo fendente viene deviato da Doni. Spalletti dà una mano alla squadra, indubbiamente in difficoltà, con cambi perfetti.

RIBALTONE - Dopo Vucinic per Mancini e Giuly per Pizarro, gioca la carta Aquilani che va a sostituire Taddei. Nel Milan esce invece Seedorf, vittima di un piccolo probnlema muscolare; Ancelotti inserisce Emerson. L'ex romanista irrobustisce il centrocampo rossonero, ma l'uscita di Seedorf penalizza la spinta dei rossoneri che subiscono la veemente reazione della Roma che in tre minuti ribalta il risultato. Un blackout inaspettato. Prima pareggiando al 33' con l'avvoltoio Giuly, poi passando in vantaggio al 36' con l'incontenibile Vucnic che trova l'angolo giusto sull'assist di De Rossi. Un capolavoro che sottolinea la crescita psicologica dei giallorossi, abili a rimontare un Milan ingenuo, incapace di difendere il vantaggio e che perde anche Kakà per un problema alla schiena. Entra Paloschi. Appena in tempo per non riuscire a deviare in rete, in pieno recupero, un pallone toccato involontariamente da Gilardino, impalpabile ed evanescente. Ma la Roma conduce in porto la rimonta e lancia l'ennesima sfida all'Inter che avverte sempre di più il fiato sul collo.

 
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Federico™
view post Posted on 16/3/2008, 20:33




L'Inter batte il Palermo e tiene la Roma a sei punti

La Roma chiama, l'Inter risponde. Tornano sei le lunghezze di distacco tra i giallorossi, vittoriosi sul Milan nell'anticipo del sabato, e la formazione di Roberto Mancini, che si lascia alle spalle le amarezze di Champions League e le polemiche e fa bottino pieno contro il Palermo. Di Vieira e Jimenez le reti del successo nerazzurro, ma i rosanero, che avevano agguantato il momentaneo pareggio grazie a un'autorete di Materazzi, hanno reso dura la vita alla capolista, giocando senza timori reverenziali.
Ma in serie A non è soltanto la lotta per lo scudetto a tenere banco perché in zona Champions League la Fiorentina consolida il quarto posto allungando sul Milan a +4. Grande prova quella dei viola, che sembrano non risentire delle fatiche di Goodison Park e travolgono 3-1 il Genoa mandando in rete tutti i componenti del tridente, Santana, Mutu e Pazzini, mentre i Grifoni, al secondo ko di fila dopo quello contro la Juve, si consolano con la rete di Masiero.
Nella corsa a un posto in Uefa sorpasso della Sampdoria ai danni dell'Udinese, sabato fermata sul 2-2 dalla Lazio. I blucerchiati, ancora privi di Cassano, regolano il Catania 3-1 con Palombo, Accardi e Bellucci, tornato a disposizione di Mazzarri e di nuovo decisivo. In difficoltà gli etnei, che continuano a far male lontano dal "Massimino", rimediando la nona sconfitta esterna di fila.

Risorge l'Atalanta, che reduce da due ko di fila, cala il poker contro l'Empoli. Oltre a Langella e Doni, trova gloria Padoin, assoluto protagonista della vittoria bergamasca con una doppietta che ha steso la formazione di Malesani, a segno con Vannucchi ma ora al penultimo posto in classifica, a pari punti con la Reggina.
I calabresi, infatti, regalano la prima vittoria a Nevio Orlandi con un sonoro 4-0 rifilato al Siena, con Brienza (doppietta) nelle vesti di mattatore e Cozza e Missiroli a completare lo score.

Gli amaranto si portano inoltre a una sola lunghezza dal Parma, dove Hector Cuper ha fatto il suo esordio con un pareggio a Livorno, dove l'ex Cristiano Lucarelli è stato accolto tra i fischi, Vidigal e Reginaldo firmano l'1-1 che permette a entrambe le formazioni di muovere la classifica anche se la situazione rimane critica.
Boccata d'ossigeno, invece, per il Cagliari, che rifila la prima sconfitta nel girone di ritorno al Torino. Jeda apre le marcature, poi si scatena Acquafresca che sigla una doppietta mentre dall'altro lato Di Michele si fa parare un rigore da Storari. Il Cagliari sale a quota 21 e spera: se il ricorso contro i tre punti di penalizzazione verrà accolto si potrà davvero tornare a sperare per la salvezza.

Questi i risultati:
Atalanta-Empoli 4-1
Cagliari-Torino 3-0
Fiorentina-Genoa 3-1
Inter-Palermo 2-1
Livorno-Parma 1-1
Reggina-Siena 4-0
Sampdoria-Catania 3-1
Udinese-Lazio 2-2 (sabato)
Roma-Milan 2-1 (sabato)
Il posticipo è Juventus-Napoli

La classifica:
Inter 67
Roma 61
Juventus 51
Fiorentina 50
Milan 46
Sampdoria 42
Udinese 41
Atalanta 37
Palermo 36
Genoa 35
Lazio 34
Napoli 33
Torino 31
Siena 31
Catania 27
Livorno 27
Parma 26
Reggina 25
Empoli 25
Cagliari (-3) 24


 
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