La Zona

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Federico™
view post Posted on 14/4/2008, 12:40




La zona è un quartiere residenziale di Città del Messico dove famiglie agiate possono vivere in sicurezza e tranquillità; un muro lo separa dalla zona malfamata della città. Durante un temporale un cartello pubblicitario cade e provoca una frattura nel muro. Tre ragazzi si avventurano all'interno in cerca di fortuna: derubano una signora anziana, la uccidono e mentre fuggono due di loro vengono freddati con dei colpi pistola da un vicino. Miguel, l'unico superstite, rimane intrappolato nella zona, mentre i residenti gli danno la caccia e cercano di nascondere alla polizia l'accaduto per mantenere i propri diritti privilegiati. Farà amicizia con un ragazzo benestante, Alejandro, che cercherà di aiutarlo, ma le cose non andranno per il meglio.

L'incontro tra due mondi è stato affrontato dal cinema, e prima ancora dalla letteratura, nei modi più svariati. Il regista uruguaiano Rodrigo Plà, in questa occasione, insiste più volte sul confronto tra la perfezione de “La Zona”, quartiere agiato della capitale del Messico, e il caos dei quartieri periferici, attraverso riprese che "scalano" le mura che li dividono, ritraendo dall'alto la luminosità e la vivacità dei colori dell'una e la sporcizia dell'altro. Ciò che però sembra perfetto, e che l’apparenza fa apparire innocuo, nasconde invece molte pecche.

Il contatto tra questi due mondi è stranamente dato stavolta, quasi grottescamente, dalla caduta di un cartellone pubblicitario. Gli assassini, gli intrusi divengono ben presto le vittime: penetrano all'interno del quartiere residenziale in cerca di ricchezze e rimangono uccisi; l'unico sopravvissuto è costretto a vagare per i vicoli attento a non farsi vedere. In qualche modo l'ambientazione diviene claustrofobica, limitata dalle mura e dalle reti che circondano la Zona. Solo la polizia è in grado di inserirsi in entrambi i "mondi" e non risente di questi limiti: è proprio tramite essa che l'esterno, la periferia (la madre e l'amante di Miguel), risente della tragedia che si consuma all'interno delle recinzioni. In tutto questo c'è una dura critica alle istituzioni, in questo caso alla polizia corrotta, ma anche un triste quadro della "ferinità umana", non senza però una gioiosa constatazione di un residuo di bontà: Alejandro, il ragazzo dal cuore d'oro che si prende cura di Miguel.

C'è dunque spazio anche l'amicizia, che commuove per la sua sincerità e calore. Infine troviamo i soldi, che superano il valore della vita umana: Miguel viene "buttato in pasto ai leoni", spietatamente, dalla polizia. Ma assieme al peccato c'è anche il pentimento. Quello di Rogrigo Plà, tirando le somme, è un film interessante, sia per lo sviluppo dei temi trattati che per la suggestiva narrazione, impreziosita dalla funzionale fotografia di Emiliano Villanueva.
 
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