[Topic Ufficiale] Redditi Online, I redditi degli italiani messi su internet

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view post Posted on 1/5/2008, 10:09

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Sta facendo molto discutere la pubblicazione, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, delle dichiarazioni dei redditi dei cittadini italiani, con i server www.agenziaentrate.gov.it letteralmente in tilt dalle prime ore del pomeriggio di ieri a causa del grande interesse che ha suscitato. Un servizio che permetteva, conoscendo il comune di residenza di una persona, di sapere quanto questa persona ha dichiarato al fisco nel 2005.

Dall’Agenzia delle Entrate hanno spiegato che “si tratta di un provvedimento a norma di legge autorizzato dal garante“. Il quale, però, smentisce (”L’iniziativa non è mai stata sottoposta all’attenzione del garante della privacy”) e poi in via precauzionale blocca la diffusione dei dati, in attesa di una decisione definitiva.

Tra l’altro molte associazioni di consumatori sono state tempestate di telefonate di cittadini preoccupati e impauriti. Secondo Carlo Pileri, presidente dell’Adoc, si tratta di “una palese violazione della privacy e un pericolo per l’aumento della criminalità e della violenza, dato che sono stati pubblicati dati sensibili sui redditi, ghiotta fonte d’informazione per i criminali”.

Secondo molti, tra cui il viceministro uscente dell’Economia Vincenzo Visco, è giusto - come già accade in altri paesi - pubblicare i dati sui redditi dei cittadini: si tratta di un “fatto di trasparenza e di democrazia”. Cosa ne pensate? È giusto secondo voi pubblicare su internet i guadagni (seppure riferiti a un paio di anni fa) di tutti i cittadini oppure è meglio che questi continuino ad essere protetti dalla privacy?



Tags: dichiarazioni, Diritti, entrate, fisco, redditi.

Fonte: Geekissimo.com
 
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view post Posted on 3/5/2008, 17:28

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Redditi on line, indaga la procura



Il reato ipotizzato dal pm di Roma
è quello di violazione della privacy


ROMA
Il procuratore aggiunto della capitale Franco Ionta ha aperto un’inchiesta in relazione alla pubblicazione su internet degli elenchi delle denunce dei redditi degli italiani. Il reato ipotizzato è la violazione dell’art.167 della legge sulla privacy che punisce il trattamento illecito dei dati personali. Secondo il magistrato, la divulgazione ha determinato un’esposizione a rischio delle persone; sotto accusa sono, quindi, le modalità - in maniera indiscriminata - con cui sono state diffuse le informazioni.

L’apertura del fascicolo è stata un’iniziativa autonoma del procuratore aggiunto Ionta che è a capo del pool dei pm che si occupano delle intereferenze illecite nella vita privita. L’indagine, per il momento contro ignoti, mira ad accertare l’eventuale illiceità della decisione di pubblicare integralmente e senza selezione, i dati sulle singole denunce dei redditi.

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view post Posted on 3/5/2008, 17:59

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Redditi on line, aperta inchiesta dalla Procura di Roma



Senza attendere i chiarimenti promessi entro lunedì dall’Agenzia delle entrate all’Autorithy, la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla pubblicazione on line dei redditi dei contribuenti italiani. Il fascicolo è stato aperto con un’iniziativa autonoma dal procuratore aggiunto Franco Ionta, che ipotizza il reato di violazione della privacy. L'indagine, per il momento contro ignoti, mira ad accertare se la decisione di pubblicare integralmente e senza selezione i dati sulle singole denunce dei redditi sia legale e chi l’abbia assunta.

Ed anche il Garante per la Privacy accelera. Convocato martedì un collegio straordinario dell'Autorità per valutare l'intera vicenda.

L’Agenzia delle Entrate, dopo il blocco della pagina web e la richiesta di chiarimenti da parte del Garante, ha promesso di fornire lunedì la sua versione dei fatti. Ma il direttore dell’Agenzia Massimo Romano ha già difeso la decisione, sostenendo che «non vi è incompatibilità tra la protezione dei dati personali e determinate forme di pubblicità di dati previste per finalità di interesse pubblico o della collettività». E anche per Vincenzo Visco, viceministro dell'Economia uscente, si tratta di «un fatto di trasparenza, di democrazia, non vedo problemi: c'è in tutto il mondo, basta vedere qualsiasi telefilm americano».

La pubblicazione dei redditi 2005 degli italiani sul sito delle Agenzia delle Entrate, avvenuta lo scorso mercoledì, è durata solo poche ore. Il Collegio del garante della privacy, dopo due ore e mezzo di riunione, ha valutato la situazione e ha deciso di chiedere il blocco dell'accesso alle liste perché «sussistono evidenti e rilevanti problemi di conformità con il quadro normativo in materia».

In attesa che si faccia chiarezza, i “ficcanaso” più agguerriti hanno comunque la chance di curiosare. Subito dopo la pubblicazione dei redditi, infatti, c’è chi ha provveduto a salvarli. E ora si possono facilmente scaricare da altri siti.

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view post Posted on 3/5/2008, 18:17

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Redditi online, quanta guadagna ogni persona si trovano ancora su Internet su P2P come Emule



Il Garante della Privacy ha bloccato la visualizzazione dei redditi e di quanto guadagna ogni italiano su Internet sul Ministero delle Finanze ma sono ancora sono facilissimi da trovare ancora attraverso blog, ma soprattutto circuiti P2P come Emule

I redditi di ogni italiano, quanto guadagna ogni persona in Italia seppur è stata bloccata la visualizzazione sul sito del Ministero delle Finanze sono facilissimi da trovare ancora.

E rimarrano online per sempre consultabili da chiunque ( seppur solo quelli del 2005 ) anche se il Garante della Privacy o la politica italiana non permetteranno più di rimetterli su Internet.

Per quale motivo ?

Perchè molti italiani, intuendo, probabilmente, che le dichiarazione di redditi sarabbero state rese pubbliche per pochissimo tempo su Internet, hanno caricato i file txt visualizzati online, sui circuiti P2P e si possono ora scaricare facilmente su Emule o altri programmi.

Come fare a trovarli ?

Occorre ricercarli inserendo il codice fiscale della città, ad esempio, H01 per Roma o "p-2005" per vare un file completo di numerose città italiane.

Addirittura si può ricercare anche semplicemente Roma e si trova in formato tabellare tuttii redditi e si scopre uanto guadagna Totti, Alessia Marcuzzi, ma che molti ricchi ( anche i più richi di Roma per il Fisco ) sono degli sconosciuti ai più.

I dati delle dichiarazioni dei redditi si possono trovare anche su diversi siti web e blog in quanto alcuni utenti li hanno caricati su siti come Rapidshare e hanno messo i link sui propri websites.

Gli uteni della Rete italiana, in generale, dai vari sondaggi condotti, sono favorevli alla pubblicazione online di quanto guadagna ogni persona soprattutto per cercare di limitare l'evasione fiscale.

In alcune nazioni, come la Finlandia, basta un sms per sapere quanto guadagna una persona o quanto ha dichiarato una azienda.

In altri Stati, come Gran Bretagna o gli stessi Usa, i dati non sono pubblici a tutti e se lo sono non sono disponibili su Internet come è stato detto in modo errato da diversi commentatori

Autore: Marcello Tansini
Fonte: webmasterpoint.org
 
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view post Posted on 3/5/2008, 18:35

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Dichiarazione Redditi 2005



Segnalazione di link gia’ presenti sulla rete internet, di file relativi alle Dichiarazioni dei Redditi diffuse dall’Agenzia delle Entrate.

L’Agenzia delle Entrate Italiane ha reso disponibili sul Web, per la prima volta nel Paese, i redditi dichiarati da tutti i cittadini italiani nel 2006. Tutto in Rete, anche se in realtà solo per poche ore, poi il Garente ha messo uno stop….ma troppo tardi i files sono sulla rete e si sctaena il finimondo di accuse e polemiche! D’atronde in ogni paese civile questi sono dati pubblici.

http://redditi2005.blogspot.com/




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Edited by Legolas91 - 3/5/2008, 21:57
 
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view post Posted on 5/5/2008, 15:26

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Redditi online, ed è ancora P2P: su eMule i dati, perseguiti penalmente gli usi impropri



image



Ma quanto è crudele il P2P. Basta che qualcosa stia online per qualche secondo che qualcuno lo mette a disposizione di tutti coloro che usino il temiile eMule. In questo caso si parla di redditi, redditi di persone famose e non, redditi pubblicati sul sito dell'Agenzia delle Entrate e non rubati da qualche misterioso hacker dai malefici intenti. O meglio, l'hacker in questione è il Ministro Visco.

Chi è il vero colpevole, si chiede Blogosfere Economia e Finanza, Visco, il Garante o il peer to peer? Ed è giusto tutelare la privacy in un paese in cui l'evasione fiscale è pari al 7% del Pil (270 miliardi di euro), si domanda Scheggedivetro?

E che colpa ne ha il P2P, scrive Massimo Mantellini tra i Contrappunti di oggi.

Il merito (o la colpa) di questo va distribuito fra l’Agenzia delle Entrate che ha deciso di rendere pubblici i redditi degli italiani e i navigatori della rete che hanno in poche ore organizzato la moltiplicazioni di tali numeri sui circuiti di condivisione online dai quali sarà ormai impossibile rimuoverli.

Essì. Il sito dell'Agenzia delle entrate ho già rimosso l'accaduto, come da screenshot qui sopra, ma estirpare il tutto dai circuiti peer to peer è impossibile e le minacce di uso improprio non reggono.

Polimetosirapi segnala che sarà perseguito penalmente e rischia anche la galera chi userà i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi facendone un uso improprio. Quale possa essere quest'uso improprio non è dato saperlo, quel che è certo è che l'avvertimento rischia di avere scarse ricadute pratiche visto l'enorme numero di persone che hanno utilizzato i dati e la facilità di circolazione in Rete.

E sempre Blogosfere Economia&Finanza scrive:

Orientalia4all spiega che su eBay c'è chi vende le liste dei redditi, ma se siete alla ricerca dei file su eMule, sappiate che siete potenziali bersagli della Procura di Roma che ha aperto un fascicolo contro ignoti per la violazione della privacy.

Anche se i primi a essere puniti dovrebbero proprio essere Visco e il Garante (alzi la mano chi crede che non ne sapessero nulla).



Tags: dichiarazione dei redditi, economia, Italia, p2p, peer to peer, privacy, pubblica amministrazione
Fonte: hightech.blogosfere.it
 
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view post Posted on 6/5/2008, 15:15

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Tasse online, parola al Garante



La diffusione dei dati relativi alle dichiarazioni dei redditi 2005 «con modalità telematiche da parte dell'autorità pubblica costituisce un elemento di garanzia, trasparenza e affidabilità dell'informazione». Partono da queste premesse le «controdeduzioni» inviate ieri dall'agenzia delle Entrate al Garante della privacy.
In sostanza, nel mirino e con un'inchiesta della magistratura in corso, l'Agenzia diretta da Massimo Romano difende le motivazioni che sono alla base della decisione assunta mercoledì scorso. Si tratta di «una valutazione amministrativa assunta dall'Agenzia nell'ambito della sua autonomia». È stata applicata la normativa «sulla predisposizione e pubblicazione degli elenchi dei contribuenti e di quella del codice dell'amministrazione digitale», sostiene Romano. «Un insieme di disposizioni che disegnano un quadro di trasparenza fiscale al quale l'Agenzia ha inteso attenersi».
Una volta appurato che la pubblicazione è avvenuta in ossequio a una norma che risale al 1973, il problema però è parso subito un altro: non se diffondere i dati, ma come darne pubblicità. L'utilizzo di internet espone di fatto i dati a un utilizzo indiscriminato e incontrollato, ed è questa in sintesi la critica avanzata dal Garante. La scelta – spiega l'agenzia delle Entrate – «è stata fatta per adeguare i comportamenti dell'Agenzia a quanto stabilito dal Codice dell'amministrazione digitale varato nel 2005, che impone alla pubblica amministrazione di utilizzare come strumento ordinario di fruibilità delle informazioni la modalità digitale».
Sabato scorso la Procura di Roma ha avviato un'indagine d'ufficio, ed è probabile che nei prossimi giorni sia il viceministro uscente dell'Economia, Vincenzo Visco, sia lo stesso Romano vengano sentiti per esporre la loro versione dei fatti (si veda l'articolo qui sotto). Nel frattempo, la polizia postale ha acquisito la documentazione relativa alla decisione dell'Agenzia, e ora l'informativa è sul tavolo del pm Francesco Polino e del procuratore aggiunto Franco Ionta.
Nel merito, gli uffici del l'Agenzia osservano che la forma della pubblicità dei dati prevista dal legislatore «consiste di fatto nella libera consultabilità dei dati da parte di chiunque». In sostanza, la norma vuole favorire «una forma di controllo diffuso da parte dei cittadini rispetto all'adempimento degli obblighi tributari».
Il punto principale di contrasto è laddove il Garante sostiene di non esser stato consultato preventivamente. Nel merito il presidente dell'Authority, Francesco Pizzetti, non ha dubbi: la pubblicazione online delle dichiarazioni dei redditi 2005 di 38 milioni di contribuenti è priva di «fondamento giuridico». L'Agenzia replica rinviando alle precedenti pronunce dell'Autorità in materia. Le norme in materia di trattamento dei dati personali – puntualizza – non precludono la diffusione dei dati reddituali tramite internet, «posto che la libera conoscibilità di essi è del tutto pacifica, come più volte affermato dallo stesso Garante». Anche la decisione di utilizzare internet appare come una «novità relativa», se si considera che «gli articoli abitualmente pubblicati dai giornali riportano i dati reddituali dei contribuenti e sono liberamente consultabili sulla rete».
Fin qui le considerazioni dell'agenzia delle Entrate. Oggi si esprimerà il collegio dell'Autorità. Nel giorno stesso della diffusione online dei dati, mercoledì scorso, era stato lo stesso Garante a chiederne la sospensione, poi formalmente deliberata da Visco. In realtà i dati, una volta entrati nello spazio virtuale del web, hanno preso altre strade e di fatto, se pur parzialmente, sono consultabili attraverso i sistemi di «file sharing». A questo punto, appare ormai impossibile bloccarne la consultazione.

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